Scontro tra Cisl fp e Uil fp sul nuovo regolamento per le progressioni economiche orizzontali degli impiegati. Cgil fp convitato di pietra. Nostra intervista esclusiva a Stefano Lucarini, rappresentante sindacale comunale
di Alberto Sava
Dopo un lungo e travagliato iter per l’approvazione del contratto decentrato, firmato nel novembre 2019, dopo circa un anno di fermo della trattativa, è stato approvato il regolamento per le progressioni economiche orizzontali degli impiegati comunali ceretani. A sorpresa, l’approvazione ha scatenato uno scontro durissimo tra le sigle sindacali di Roma e Lazio. Con la CGIL-Fpl come convitato di pietra, la UIL-Fpl ha parlato di ‘ennesima pagina nera al Comune di Cerveteri’, definendo il nuovo regolamento iniquo, discriminante e contradditorio. Immediata la replica della CISL-Fpl che ha definito delirante la posizione espressa da Rita Longobardi UIL-Fpl. Va subito detto che lo scontro, tutto interno alle sigle sindacali della funzione pubblica, ha avuto il merito di smuovere le acque fin troppo stagnanti nei rapporti tra sindacati e amministrazione municipale, e intorno all’apparato comunale da tempo al centro delle proteste, inascoltate, dei cittadini per disservizi che sembrano cristallizzati. All’ufficio Tributi un solo impiegato (più uno last minute) per 40 mila abitanti: numeri assurdi! Questo è il quadro che approfondiamo con la nostra intervista di fine anno a Stefano Lucarini, rappresentante sindacale Rsu Uil-Fpl, il quale, a sorpresa, sembra essere più vicino alla posizione della Cisl-Fpl di consenso al nuovo regolamento.
Perché ha pubblicato una nota prendendo le distanze dalle posizioni espresse dalla Longobardi (Uil Fp) condividendo la posizione della Cisl-Fp?
“Perché ritengo che la scelta di dare precedenza a chi ha svolto il servizio presso questo comune non è motivata da campanilismi o “attaccamento territoriale”, ma semplicemente come una sorta di premialità a chi ha svolto il lavoro senza altre forme di premialità pur assicurandone lo svolgimento. Anche se tra innumerevoli difficoltà dovute al sottorganico in cui versa l’ente e alla carenza di strutture idonee”.
Anche tenendo conto del pesante sottorganico, la struttura comunale è in affanno eccessivo: perché?
“Sicuramente la poca lungimiranza dell’amministrazione comunale per le politiche assunzionali e il contesto attuale, dove ha visto i dipendenti relegati a casa in smart-working senza una preparazione logistica per farlo e forse la mancanza di indirizzi o di coordinamento da parte dello staff dirigenziale, ha fatto sì che la struttura non abbia dato il meglio di sé. E’ da sottolineare che il Sindaco ha avocato a sé cinque importanti deleghe, quali gli assessorati al Personale, alla Polizia Locale, ai Lavori Pubblici, all’Urbanistica e al Bilancio. Probabilmente a causa di suoi impegni personali o politici di livello superiore, il fatto di non poter seguire in modo organico la vita interna del comune e l’adozione fortemente voluta anche dall’ex vicesindaco delle aree con a capo i dirigenti (che poco conoscono la realtà locale e il territorio) non è stato di aiuto”.
Da tempo i cittadini denunciano, inascoltati, disservizi degli uffici comunali da cui traspare una mancanza di visione organizzativa: quali le responsabilità politiche e quali gli errori interni alla struttura?
“Ovviamente non si possono addossare le colpe sui singoli dipendenti, in quanto è vero che alcuni non hanno a cuore la vita del comune, ma è altrettanto vero che nemmeno la politica sembra aver dato impulso a far sì che i dipendenti e i cittadini fossero coinvolti in un unico progetto. Ma secondo me, l’errore principale è stato quello di non voler considerare le varie professionalità presenti all’interno dell’ente assumendo da graduatorie o utilizzando l’istituto della mobilità per coprire i buchi dei dipendenti che negli ultimi due anni sono andati in pensione, senza prevedere dei riconoscimenti a chi è rimasto e senza prevedere forme di affiancamento in quegli uffici che sono stati più interessati da tali pensionamenti. Sicuramente il discorso è molto più ampio, ma in sintesi direi che non c’è stata molta attenzione da parte dell’amministrazione comunale. Faccio solo una piccola parentesi, nel 2010 l’organico della Polizia Locale era composto di 17 unità, ad oggi tale organico è di 18 unità comprensivo del Comandante. La situazione nel resto del comune non è molto diversa….quindi, nonostante Cerveteri sia un comune virtuoso, in dieci anni non si è stati capaci di trovare soluzioni che afferiscono all’organizzazione del lavoro e al benessere dei dipendenti e di conseguenza dei cittadini”.