venerdì, Aprile 26, 2024

Coronavirus, allarme della Bce: “Ancora gravi rischi per la salute pubblica e per le economie Ue”

La pandemia di coronavirus, nonostante le prospettive “incoraggianti” date dall’avvio delle vaccinazioni, “continua a ingenerare gravi rischi per la salute pubblica e per le economie dell’area dell’euro e del resto del mondo”. Lo scrive la Bce nel Bollettino economico, secondo cui la pandemia “continua a offuscare le prospettive economiche mondiali”. Nell’area euro la seconda ondata e l’intensificarsi delle misure di contenimento a partire da metà ottobre “dovrebbero determinare un nuovo calo significativo dell’attività nel quarto trimestre, sebbene in misura molto inferiore rispetto a quanto osservato nel secondo trimestre di quest’anno”.
L’Italia, assieme a Spagna, Francia e Slovacchia, registrerà nel 2021 i disavanzi “più elevati” nell’Eurozona con percentuali superiori al 7,5% del Pil. Tuttavia, “in ragione della brusca contrazione dell’economia dell’area dell’euro, un orientamento di bilancio ambizioso e coordinato rimarrà essenziale fino a quando non si registrerà una ripresa duratura”. Lo scrive la Bce nel bollettino economico, dopo che la Commissione europea, per Belgio, Grecia, Spagna, Francia, Italia e Portogallo, ha chiesto attenzione alla sostenibilità di bilancio a medio termine. la Bce nota che “il sostegno di bilancio dovrebbe tuttavia continuare a rimanere su livelli elevati” e “finché l’emergenza sanitaria persiste e la ripresa non è in grado di autoalimentarsi, sarà importante prorogare le misure temporanee al fine di scongiurare la possibilità di variazioni brusche e significative (cliff effects)”.
Il Consiglio direttivo della Bce “rimane pronto ad adeguare, ove opportuno, tutti gli strumenti a sua disposizione per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente all’obiettivo”. Lo si legge nel bollettino economico della Bce che ribadisce il rilancio delle misure prese a dicembre per sostenere l’attività economica e l’inflazione dell’area euro: in particolare il rilancio a 1.850 miliardi di euro del piano di acquisti di debito per l’emergenza pandemica, esteso “almeno sino alla fine di marzo 2022”, e il potenziamento dei maxi-finanziamento Tltro-III per il credito all’economia.
Le misure adottate nell’area euro per mantenere i posti di lavoro durante la pandemia “hanno raggiunto livelli senza precedenti nei primi mesi dopo l’inizio della pandemia di Covid-19”, con oltre il 33% di tutti i lavoratori dipendenti in Francia interessati da una riduzione dell’orario di lavoro, il 30% in Italia, il 21% in Spagna e il 15% in Germania: livelli che, dopo una discesa temporanea, sarebbero tornati ad aumentare nel quarto trimestre. Lo scrive la Bce nel bollettino economico, notando che tali misure “contribuiscono a mantenere stabile l’occupazione nel breve periodo” ma “comportano anche un determinato livello di perdite secche (quando sovvenzionano posti di lavoro che non sarebbero stati persi) e di effetti di esubero (quando sovvenzionano posti di lavoro improduttivi)” e “potrebbero ridurre l’efficienza allocativa dell’economia se utilizzati su larga scala per un periodo di tempo prolungato. Per tali motivi la loro durata dovrebbe essere limitata nel tempo, al fine di non ostacolare la necessaria ristrutturazione economica”.
Redazione
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