venerdì, Aprile 19, 2024

Travaglia: “Per il ripristino della verità”

Il Presidente del Consiglio comunale interviene sulle polemiche con il consigliere Salvatore Orsomando

Riceviamo e pubblichiamo – “Egregio Direttore, a seguito dei fatti incresciosi, mi corre l’obbligo ed il dovere di chiarire alcuni aspetti fondamentali per il ripristino della verità. Come primo aspetto, vorrei ricordare ed evidenziare che ho sempre pensato che il dibattito seppur a volte duro ed acceso, terminasse alla fine della discussione del Consiglio Comunale. Purtroppo, il giorno 28.12.2020, dopo la chiusura del Consiglio Comunale, si è voluto dare seguito ad inutili polemiche, (attraverso comunicati sui social locali)  trascinando dentro anche la figura e la funzione istituzionale del sottoscritto, Presidente del Consiglio Comunale. Figura che mi onoro di rappresentare. E mi preme premettere che il Presidente del Consiglio Comunale, nell’esercizio delle sue funzioni, rappresenta una figura Istituzionale e quindi una autorità pubblica. Nel ritornare a quanto è accaduto, vorrei ricordare che quanto affermo è ben visibile a tutti, registrato come avviene sempre durante i Consigli comunali, e accompagnato da numerosi testimoni oculari. Nel corso del dibattito, tra il primo giro di interventi e le eventuali repliche, quando ho accettato la replica del Consigliere Salvatore Orsomando, mi sono subito reso conto che il Sindaco aveva chiesto (tramite il collegamento da remoto) la possibilità di intervenire. A quel punto ho segnalato al Consigliere Orsomando il problema e ho chiesto la cortesia di ascoltare l’intervento del Sindaco e subito dopo di effettuare la sua replica. Naturalmente, spiegando che “per motivi tecnici” non mi ero reso conto precedentemente della richiesta del Sindaco (altrimenti gli avrei dato la parola direttamente). Vorrei evidenziare che le nostre sedute di Consiglio Comunale si svolgono in modalità mista: alcuni collegati attraverso internet, mentre a tutti quelli che non hanno la possibilità di collegarsi è consentito venire in Aula. Il Consigliere Orsomando non ha però accettato la mia decisione e a microfono acceso ha espresso giudizi poco eleganti dichiarando che il mio comportamento risultava servile e di parte, invitando al contempo il Sindaco a presentarsi in aula. Non soddisfatto ha inoltre espresso minacce verso il sottoscritto evidenziando eventuali responsabilità di trascrizione sui verbali delle sedute passate. Ripristinato l’ordine in Aula, ha preso la parola il Sindaco che ha subito ricordato che la sua assenza in Aula era dovuta al rispetto delle norme del DPCM, aggiungendo inoltre che lui non si comportava come qualcuno, che durante le feste di Natale, ha postato su Facebook, alcune foto di famiglia in spregio alle norme con tavolate ed un numero di persone fuori dalla norma vigente sul distanziamento sociale previsto dal Decreto Legge vigente. Il Consigliere Orsomando, nonostante non fosse stato nominato, si è probabilmente sentito chiamato in causa. E, anziché aspettare il proprio turno ed eventualmente replicare, ha preso il microfono, lo ha acceso senza avere il permesso (come prevede invece il nostro regolamento); si è poi alzato in piedi lasciando la sua postazione e si è avvicinato al tavolo di presidenza con aria violenta, urlando nei confronti del Sindaco e facendo affermazioni e chiare allusioni su comportamenti precedenti (allusioni che non voglio ripetere). Ho tentato di calmare il Consigliere Salvatore Orsomando, invitandolo ad un comportamento corretto, ed ammonendolo ufficialmente; ho dichiarato, che altrimenti avrei dovuto ricorrere all’art.11 comma 4 del nostro Regolamento che prevede in questi casi l’espulsione dall’aula di chi sta violando le norme e impedendo il regolare svolgimento del Consiglio. Tra le tante minacce e parole volgari che ho ricevuto in quei momenti, il Consigliere Orsomando ne ha pronunciata una davvero di enorme violenza: “tu zitto, pezzo di m….”, inaccettabile sempre ma ancora di più all’interno dell’Aula Consigliare, nei confronti del Presidente del Consiglio. A quel punto non mi è rimasto altro che decretare la sua espulsione, come recital’art.11 comma 4 (sopra menzionato) per comportamento non corretto e sospendere il Consiglio Comunale per evitare che i cittadini in streaming continuassero a vedere questo spettacolo poco edificante. Il Consigliere Orsomando non accettando tale decisione ha continuato a inveire contro il Sindaco, contro il sottoscritto, al punto che è stato necessario l’intervento della Polizia Locale. Il Consigliere Orsomando, a quel punto, tirando sul tavolo il microfono e dopo aver preso a spintoni le sedie, ha lasciato l’Aula, minacciandomi che mi avrebbe aspettato.(Non ho capito come, dove e perchè) Egregio Direttore, voglio esprimere alcune considerazioni: nel nostro regolamento è chiaro che il Presidente del Consiglio può dare e regola la discussione (Art.11 comma 2 regolamento comunale) a suo insindacabile giudizio e che nessuno può intervenire senza avere la sua autorizzazione. E di questo ne risponde davanti alla legge. Nessuno può arrogarsi il diritto di prendere parola, anche se si dovesse sentire chiamato in causa. La seconda considerazione è che, come già detto, il Sindaco non ha mai menzionato nomi e cognomi di nessun componente dei Consiglio, ma si è limitato a un intervento generico, il che rende ancora più ingiustificata la reazione del Consigliere Orsomando. Faccio presente che se non ci fosse stata quella reazione del Consigliere Orsomando, che peraltro ha dichiarato di aver pubblicato le foto, neanche io avevo avuto notizia dei fatti; senza contare che se il Sindaco avesse nominato qualcuno direttamente, sarebbe stato mio dovere intervenire e ammonirlo. E perciò priva di ogni fondamento l’accusa che successivamente il Consigliere Orsomando ha mosso nei miei confronti di aver permesso al Sindaco di offenderlo; accusa che rigetto in quanto non corrisponde a quanto avvenuto. A questo punto ognuno tirerà le proprie conclusioni. Per quanto mi riguarda, nelle prossime ore ci sarà un approfondimento insieme ai legali per salvaguardare sia la mia persona, sia il ruolo istituzionale che ricopro”. Così in una nota a firma di Carmelo Travaglia, Presidente del Consiglio Comunale di Cerveteri.
Redazione
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