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Coronavirus, pressioni Ue su AstraZeneca per l’accelerazione della consegna dei vaccini

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La casa farmaceutica AstraZeneca
Le pressioni dell’Ue su AstraZeneca iniziano a produrre i primi effetti, ma non si placa lo scontro con l’Unione europea. Nel comitato direttivo di ieri sera la multinazionale britannica avrebbe offerto di effettuare tre consegne di vaccini contro la Covid-19 all’Ue in febbraio, invece di solo una. Inoltre la multinazionale avrebbe promesso di iniziare a consegnare a partire da una settimana dopo l’autorizzazione condizionata alla commercializzazione, anziché due settimane dopo come aveva detto in un primo momento, motivando questo ritardo con la necessità di stampare i fogli informativi. Cosa che “non ha senso”, osserva la fonte.
L’offerta indica, perlomeno, che AstraZeneca inizia a cambiare la propria posizione. Per l’Ue l’offerta è ben lontana dall’essere sufficiente, tanto è vero che la commissaria europea Stella Kyriakides ieri sera ha detto che “manca chiarezza” sulle consegne che ci si può attendere dalla compagnia farmaceutica, che continua a fornire poche informazioni alle autorità Ue. “E’ chiaro che c’è un problema dentro la società. E non riguarda solo la comunicazione”.

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