martedì, Aprile 23, 2024

Distretto Socio Sanitario Cerveteri-Ladispoli, le giustificazioni dell’assessore Cennerilli

La pioggia battente non li ha fermati. E così, con i loro ombrelli, rispettando il distanziamento previsto dalle norme anti covid, si sono portati fin sotto al palazzetto comunale ripetendo quello che la frase scritta sui fogli che tenevano in mano recitava: “Diritti umani calpestati”. Sono le associazioni del territorio che fanno parte della Rete sociale. La stessa Rete sociale che per prima ha puntato i riflettori nei mesi scorsi, sui problemi all’interno del distretto socio sanitario Ladispoli – Cerveteri con il progetto Marco Vannini, rivolto ai minori in difficoltà fermo al palo e con il rinnovo del finanziamento da parte della Regione Lazio bloccato a causa delle lungaggini burocratiche nel presentare il progetto alla Pisana per ottenerne il contributo. Una storia che si è protratta per mesi, con l’assessore ai servizi sociali di Ladispoli, Lucia Cordeschi, che in occasione dell’annuncio del progetto relativo al Reddito di cittadinanza prima e in altri interventi poi, ha puntato i riflettori contro i ritardi del Comune capofila: Cerveteri. Ritardi e finanziamenti persi, per l’assessore Cordeschi, che avrebbero potuto rendere possibile il commissariamento del distretto stesso. I fondi nelle casse del Comune di Cerveteri, capofila del distretto sono molti e risalgono anche agli anni passati. «Ci sono quelli della disabilità gravissima relativi al 2017, 2018 e 2019 – ha spiegato l’assessore Cordeschi – Si parla di circa 200mila euro all’anno. Poi c’è il fondo povertà, il Pal, il Pon». Fondi rispettivamente di circa «146mila, 135mila e 97mila euro per un totale di 900mila euro». E ancor più grave è, per l’assessore Cordeschi, l’inerzia per poterli recuperare. E proprio per la situazione descritta che ha portato il sindaco di Cerveteri, nelle settimane scorse a fare “mea culpa” e confermando i ritardi da parte del dirigente del Comune etrusco nell’approvazione dei progetti, le associazioni hanno improvvisato una sorta di flash mob per far sì che quel faro sui disagi vissuti dalle famiglie che necessitano dei progetti e dei percorsi attivati dal distretto socio sanitario non si spengano. «Il sindaco e io abbiamo ammesso che ci sono stati e ci sono dei problemi che derivano dal passato e che si sono, sicuramente, incatenati in questo ultimo anno di lavoro», ha commentato l’assessore ai servizi sociali del Comune di Cerveteri, Francesca Cennerilli che ha saputo della manifestazione solo quando questa si è palesata alle porte del palazzetto comunale invitando addirittura una delegazione ad entrare in Comune per parlare di persona. Invito rifiutato in vista, probabilmente, dell’incontro in programma il 15 marzo tra le associazioni e le due amministrazioni coinvolte. «Il passaggio di testimone tra un dirigente e l’altro, un’impostazione diversa dell’ufficio di piano e l’altro … queste lungaggini non sono state dettate dalla politica che anzi si è arrabbiata, ha urlato, ha scritto affinché la situazione si sbloccasse». L’assessore Cennerilli ha poi puntato i riflettori su quei fondi che «sono bloccati e non persi – ha spiegato – e inseriti in una progettualità più ampia». Per quanto riguarda invece quelli relativi al Marco Vannini (ai minori in difficoltà) anche il Comune di Cerveteri si è attivato per chiedere la riammissione ai fondi regionali e nel frattempo ha chiesto all’amministrazione comunale di valutare la possibilità di internalizzare il servizio così da inserire fondi comunali per portare avanti il progetto qualora la strada regionale fosse “bloccata”. Per quanto riguarda poi lo scaricabarile da parte del Comune di Ladispoli, l’Assessore etrusco è chiaro: «Siamo persone serie e forse dovremmo evitare di fare scaricabarile tra noi. Quando si lavora tutti insieme, tutti ci dobbiamo ritenere responsabili. Stando tutti nella stessa squadra – ha aggiunto – dovrebbe portare tutti a un mea culpa generale, altrimenti faremmo solo campagna elettorale». Per quanto la riguarda è convinta di una cosa: «Continuerò a lavorare a testa bassa come ho sempre fatto. Difficilmente farò lo scaricabarile per lavarmi la coscienza».
Redazione
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