martedì, Aprile 23, 2024

Olmetto: Renna replica a Grando

Lettera di Massimo Renna al sindaco e alle istituzioni cittadine sulla questione dell’Olmetto e della viabilità malmessa. “A seguito della dichiarazione che ha rilasciato il Sindaco circa la sicurezza dell’area Olmetto Monteroni, e riportata dalla stampa, mi vedo costretto a richiamare ancora una volta la Sua attenzione. La presente è inviata a tutti ma mi rivolgerò in prima persona al Sindaco per maggiore chiarezza. In particolare seguendo la seguente affermazione: “…nonostante alcuni di essi abbiano tentato in tutti i modi di ostacolarci…”. Ora, nonostante si tratti di una affermazione del tutto generica e priva di espresso riferimento a soggetti specificatamente individuati, stante il trascorso contenzioso amministrativo che ci ha visti protagonisti dinanzi al Tar Lazio, sento il dovere morale di fare alcune precisazioni, al solo fine di permettere a tutti i cittadini di poter comprendere la reale portata di tali dichiarazioni, dal momento che riguardano anche i loro interessi legittimi e diritti soggettivi. Ed invero, già in sede contenziosa, nell’ambito delle memorie difensive versate in atti il Comune di Ladispoli, legalmente rappresentato da Lei signor Sindaco, sosteneva la medesima strategia difensiva. Comprenderà dunque la fondatezza del mio sospetto che, le dichiarazioni debbano essere riferite anche alla mia persona, e pertanto meritano di essere riscontrate, sempre in un’ottica di trasparenza, garantendo il contraddittorio tra le parti. Ciò posto, credo sia opportuno e necessario precisare circostanze che a mio avviso dovrebbero essere lapalissiane ai più, e che invece risultano ancora coperte da una coltre di fumose incertezze. Il pubblico funzionario, di qualunque livello esso sia, nell’esercizio delle proprie funzioni ha l’onere di garantire il raggiungimento della massima tutela dell’interesse pubblico. La detta funzione diventa ancor più pregnante in considerazione del ruolo svolto dal Primo Cittadino, che all’atto dell’elezione diventa il rappresentate della volontà di una collettività intera, ovvero il portavoce di quella stessa collettività che lo ha eletto, riponendo in lui speranza e fiducia. Certamente un individuo incaricato di tali mansioni non potrebbe mai formulare dichiarazioni come quelle che Lei ha formulato, poiché vorrebbe significare che l’uomo ha anteposto il proprio ego e la propria individualità alla collettività che rappresenta e che gli ha riservato totale fiducia nel proprio operato. Certamente un uomo di sì tanto spessore prenderebbe atto delle problematiche esistenti, cercherebbe e troverebbe una soluzione alle stesse, ma sicuramente non addosserebbe i ritardi e le mancanze nell’operato della P.A. ai propri cittadini, sempre quei cittadini che gli hanno permesso di ricoprire il ruolo che ricopre”.
Redazione
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