giovedì, Marzo 28, 2024

Grando: “Cerveteri è un comune immobile da anni”

Distretto Sociale: il sindaco di Ladispoli inchioda il collega ceretano Pascucci. Il prossimo luglio il ruolo di capofila del progetto regionale di assistenza ai disabili del territorio passerà da piazza Risorgimento a piazza Falcone

di Alberto Sava
Assistenza ai disabili del territorio, una vicenda delicata che vede l’amministrazione ceretana in qualità di comune capofila del Distretto sociale, sul banco degli imputati per le accuse di inefficienza politica, amministrativa e ritardi burocratici che hanno provocato la perdita di cospicui fondi regionali per i servizi di assistenza ai disabili, residenti nei comuni di Ladispoli e Cerveteri. Nelle vesti di ‘accusatore’ il comune di Ladispoli, che imputa all’amministrazione cervetrana la responsabilità diretta di quanto accaduto. Si tratta di una storia che ha un retrogusto molto amaro, perché riguarda i disabili residenti a Ladispoli e Cerveteri. Con il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando approfondiamo i contorni di questa vicenda. “Cerveteri è un Comune immobile da anni. Pascucci ha detto di non essere informato su questa storia -dichiara Alessandro Grando- ma noi è così. Personalmente ho scritto, protocollato ed inviato ben tre lettere al sindaco di Cerveteri per informarlo su quanto non andava a Cerveteri nella conduzione, quale comune capofila, del Distretto Sociale. Quindi, la toppa è stata peggio dello strappo. Preso atto delle difficoltà di Cerveteri di condurre il Distretto, nelle mie lettere ho proposto di passare a Ladispoli anzitempo il ruolo di capofila, assicurando che noi avremmo garantito il personale adeguato per evitare ulteriori conseguenze. E’ gravissimo -continua il Sindaco Grando- che noi abbiamo dovuto rimandare indietro la metà dei fondi messi a disposizione dalla Regione Lazio per questo progetto, su 2.400.000 ne abbiamo potuti utilizzare solo 1.200.000, e poi si lamentano che non ci sono i soldi per erogare servizi ai disabili. Dal luglio Ladispoli sarà comune capofila e posso assicurare che dalla prossima estate il Distretto Sociale funzionerà al meglio possibile, sicuramente meglio di quanto non sia stato fatto finora. Nessuno nega che le difficoltà da covid ci sono per tutti, e nessuno nega le difficoltà legate alla carenza di personale nelle pubbliche amministrazioni, ma nel contempo affermo che le difficoltà non potranno mai essere un alibi dietro cui nascondere errori e responsabilità. Circa la carenza di personale debbo dire che al comune di Ladispoli ci siamo organizzati incaricando la dottoressa Emanuela Colacchi di occuparsi esclusivamente dei Piano di Zona, perché si tratta di un settore chiave anche sul piano economico per la quantità di fondi da gestire. La dottoressa Colacchi ha predisposto una serie di progetti che ha inviato in visione al Dirigente del Comune di Cerveteri, per poi essere pubblicati. Però nei gangli della macchina amministrativa ceretana si è bloccato tutto, e neanche dietro sollecitazione scritta si è mosso nulla. Concludo affermando che sulla questione Distretto Sociale da Ladispoli ho inviato a Cerveteri lettere, e-mail e pec, senza che da piazza Risorgimento sia mai arrivata una risposta, neanche una telefonata, silenzio assoluto”, conclude il sindaco Alessandro Grando.
Redazione
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