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Vaccinazioni: in arrivo in Italia 8,5 milioni di dosi che porteranno il totale mensile a 17 milioni

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I vaccini anti Covid per l'Italia
Inizia oggi l’ultima fase dell’approvvigionamento di vaccini previsto per il mese di maggio, con l’arrivo nei prossimi giorni di complessivi 8,5 milioni di dosi circa, che porteranno il totale mensile a 17 milioni. Il quantitativo complessivo è in linea con le previsioni degli approvvigionamenti da parte delle case farmaceutiche che producono i quattro vaccini attualmente impiegati nella campagna vaccinale: Pfizer, Moderna, Vaxzevria e Janssen. “Siamo dentro una fase molto significativa della lotta contro il Covid: la campagna di vaccinazione ci ha fatto fare un’accelerazione ed un passo avanti decisivo e guardiamo con fiducia alle prossime settimane pur mantenendo ancora un approccio di gradualità e di cautela”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel suo messaggio in occasione del 76/mo congresso della Società italiana di pediatria (Sip). “Dobbiamo però in questa fase anche pensare al dopo, a quello – ha sottolineato che il Covid ci ha insegnato e alla lezione drammatica di questi mesi che ci resterà per sempre sulla pelle. Nel disegno sulla sanità del futuro, in una fase che si sta di fatto già aprendo, penso che le materie di cui si occupa la vostra società scientifica siano particolarmente significative. L’attenzione ai più piccoli, ai nostri figli, a chi è in una situazione di maggiore fragilità per l’età in cui è. Penso che nella costruzione del Servizio sanitario nazionale del futuro – ha aggiunto – ci sia uno spazio enorme per la pediatria e per tutti i temi che ponete anche in questi giorni anche al centro della vostra riflessione”. “La sfida delle prossime settimane – ha quindi rilevato Speranza – è completare la battaglia contro il Covid e abbiamo le condizioni e gli strumenti per poter guardare con più fiducia, appunto, ai prossimi mesi, e poi poter disegnare il Servizio sanitario nazionale (Ssn) del futuro. Ed in questo Ssn del futuro la parola chiave sarà prossimità, ovvero un Servizio sanitario vicino alle persone ed ai problemi delle persone”. Il ministro ha quindi sottolineato come i temi della pediatria siano “centrali”: “Ci stiamo lavorando – ha detto – e qualche piccolo segnale lo abbiamo già dato, con il rafforzamento dei servizi di assistenza psicologica, soprattutto con riferimento ai più piccoli, e qualche primo investimento, che deve essere chiaramente solo l’apertura di un percorso, sulla neuropsichiatria infantile. Dobbiamo insistere perchè questo è un ambito che merita la massima attenzione”. “Credo che la sfida delle prossime settimane dovrà vederci ragionare insieme: non basta un ministro, non basta un presidente di Regione o un assessore regionale, ma abbiamo bisogno più che mai di tenere insieme le energie e dovremo continuare -ha concluso Speranza – a lavorare nella direzione di un dialogo permanente tra tutti i soggetti dell’ambito Salute, dagli ordini alle professioni alle società scientifiche al mondo della ricerca e dell’Università. Serve cioè un grande ‘patto Paese’ per costruire il Ssn del futuro”.

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