venerdì, Aprile 19, 2024

Europei, Danimarca nei quarti dopo aver travolto 4 a 0 il Galles

La Danimarca cala il poker travolgendo il malcapitato Galles per conquistare i quarti di finale in cui affrontera’ la vincente di Olanda-Repubblica Ceca il 3 luglio a Baku. Un trionfo meritato che premia una squadra quadrata, rodata, unita. Sente aria di casa l’ex attaccante dell’Ajax Kasper Dolberg: una sua splendida doppietta di potenza e di rapina spiana la strada ad Amsterdam al successo dei danesi che poi danno una straripante lezione agli avversari coi gol finali di Maehle e Braitwhaite, due tra i migliori in campo. Nel segno di Christian Eriksen, con la sua maglia n. 10 del Galles portata in campo da Bale, e nel giorno che ricorda il 29/o anniversario della vittoria agli Europei in Svezia, la Danimarca da’ un saggio di sagacia tattica che si sposa con le qualita’ tecnica del gruppo coeso che il tecnico Hjulman governa con polso. Lo spavento per il malore di Eriksen ha cementato la squadra diretta con autorita’ da capitan Kjaer. Non c’e’ praticamente partita ad Amsterdam: dopo qualche spunto di Bale all’inizio la Danimarca prende in mano la gara e non rischia nulla. Passa due volte con Dolberg e nell’ultima mezz’ora controlla ruotando molti giocatori, ma non toglie mai il piede dall’acceleratore prima del 4-0 finale. Il Galles esce con le ossa rotte e non e’ mai in grado di tentare la rimonta. La Danimarca, dopo le prime due sconfitte, si era qualificata seconda coi tre punti conquistati travolgendo la Russia. Ora si presentera’ ai quarti con la mente libera e la speranza di fare parecchia strada vista la crescita esponenziale del gruppo. Tifo variopinto ad Amsterdam per il primo ottavo degli Europei. I 16 tifosi danesi positivi al covid non scoraggiano l’afflusso del pubblico. Il Galles sa di essere sfavorito e comincia a spron battuto con la sua bandiera Gareth Bale che trova un gran tiro al 9′ che si perde di poco a lato. I gallesi puntano su tre mezze punte alle spalle del roccioso ma grezzo Moore: oltre a Bale ci sono Ramsey e James che pero’ non trovano la posizione e dopo 20′ la Danimarca, come un diesel, assesta il suo ritmo e mette sulla bilancia la maggiore caratura tecnica e tattica, nonostante la pesante assenza di Eriksen. Sono soprattutto gli ‘italiani’ a concorrere al cambiamento di gestione della gara. Strygen Larsen spinge sulla destra, l’omologo Maehle sulla sinistra tenendo bene in mente cio’ che ha imparato quest’anno da Gasperini. Maehle (premiato anche da un bel gol) duetta soprattutto col gioiellino della Samp Damsgaard, autore di spunti pregevoli. A dirigere le operazione da dietro e’ Kjaer che si avvale della collaborazione preziosa di Christiensen. A centrocampo il metronomo Hobjerg orienta le uscite danesi e cosi’ al 27′ i danesi passano: azione sulla sinistra di Maelhe che apre per l’attaccante Dolberg, che avanza e lascia partire un preeovole tiro a giro che si insacca a fil di palo. Il Galles perde certezze e i difensori si fidano poco del portiere Ward che esce poco e che curiosamente e’ il secondo di Schmeichel a Leicester, e non gioca praticamente mai. I gallesi tornano in campo spostando Bale sulla sponda sinistra, ma la differenza la fanno gli errori, che la Danimarca non perdona. Al 3′ il Galles protesta per un contrasto tra Kjaer e Moore, ma l’azione non viene fermata. L’ottimo Braitwaite controlla un rilancio che sta per uscire e si distende il velocita’, crossa bene e il giovane Williams, entrato al posto di Roberts infortunato, la respinge proprio addosso a Dolberg che lo sinistro fulmina Ward per il raddoppio. Il Galles si sgonfia, Ramsey continua a non incidere, per cui la Danimarca controlla e riparte in contropiede. Standing ovation per Dolberg, attaccante ora al Nizza, che viene sostituito dal poderoso Cornelius. Ma la Danimarca non si ferma: al 40′ Braitwhaite colpisce il palo, al 43′ realizza il terzo gol con un gran tiro di Maelhe. e al 50′ cala il poker Braitwhite sul filo dle fuorigioco. Il Galles finisce in dieci per un rosso a Wilson per un fallo di frustrazione. La Danimarca vola ai quarti e la qualita’ mostrata apre scenari tutti da scoprire anche senza Eriksen.
Redazione
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