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Usa, lo scorso 13 luglio l’ambasciata a Kabul aveva avvertito Blinken dell’imminente collasso del governo afghano

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Il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken
Ventitré appartenenti all’ambasciata americana a Kabul avevano firmato un dispaccio inviato, il 13 luglio, al segretario di Stato Anthony Blinken in cui segnalavano il rischio di un possibile collasso, subito dopo il ritiro americano dall’Afghanistan. Lo riporta il Wall Street Journal. I diplomatici avevano messo in guardia Blinken dalla rapida avanzata dei talebani e avvertito che le forze regolari afghane stavano cedendo. I documenti confermano che gli Stati Uniti erano a conoscenza della crisi a cui sarebbero andati incontro, ma nonostante questo non si sono fermati.ù Il dispaccio, secondo il giornale finanziario, venne mandato a Blinken e al direttore per la pianificazione politica Salman Ahmad. Il segretario di Stato avrebbe dato velocemente un’occhiata al documento. Intanto i talebani riconoscono alla Cina un “grande ruolo” nella ricostruzione dell’Afghanistan. Lo ha dichiarato il portavoce degli studenti coranici al potere nel Paese, Suhail Shaheen, in un’intervista a Cgtn Europe, la divisione europea dell’emittente televisiva statale cinese China Global Television Network.  “La Cina è un grande Paese con un’enorme economia e capacità – ha scandito il portavoce dei talebani – e penso che possa giocare un ruolo molto grande nella ricostruzione e nel recupero dell’Afghanistan. Possono avere quel ruolo”.

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