sabato, Aprile 27, 2024

Effetto Covid, nel 2020 crollo delle nascite in Italia (-9,2%)

La pandemia ha ridotto la natalità in molti Paesi con un’economia avanzata. È quanto emerge dai dati di uno studio pubblicato sulla rivista PNAS e realizzato da Letizia Mencarini e Arnstein Aassve, dell’Università Commerciale Bocconi di Milano.  Su 22 Paesi analizzati, l’Italia è in testa con una perdita in un anno, nel 2020 rispetto al 2019, di 16mila nascite: 3.500 neonati in meno in un solo mese, ossia a dicembre 2020 rispetto a dicembre 2019. Tra i Paesi presi in esame, oltre all’Italia, anche Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Svezia, Finlandia, Usa, Germania, Francia, Spagna, Ungheria, Islanda e Israele. “Abbiamo visto – ha spiegato Mencarini – che Paesi come Norvegia, Svezia, Germania, Paesi Bassi, dove c’è un welfare più generoso e gli individui hanno meno paura sul fronte occupazionale e del reddito, il calo delle nascite non c’è stato”. Paesi come Italia, Portogallo e America, invece, hanno avuto più contraccolpi a causa delle incertezze economiche e occupazionali legate alla pandemia di Covid-19. C’è già un trend negativo per le nascite, ha ricordato Mencarini, che dipende sia dal calo delle donne in età fertile e quindi dalla riduzione delle potenziali madri, sia dal calo della fecondità. La pandemia, aumentando ancora di più le disuguaglianze socio-economiche, ha portato a una perdita di reddito e prospettiva che colpisce soprattutto i più giovani, che sono quindi quelli che più facilmente rinviano il sogno di metter su famiglia. Il calo delle nascite più consistente è stato registrato in Italia con il 9,1% di nati in meno rispetto al 2019.
Redazione
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