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Le farmacie comunali di Cerveteri fuori dal protocollo tra Governo e Associazioni di categoria per i tamponi a prezzi calmierati

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di Alberto Sava
L’emergenza sanitaria in Italia dovrebbe concludersi alla fine dell’anno in corso, ma green-pass e tampone ci accompagneranno per molto tempo ancora. Dopo due anni scolastici in dad, da ieri le scuole sono tornate in presenza e presto toccherà anche ai lavoratori pubblici e privati. La stragrande maggioranza degli italiani sono vaccinati, ma altri non lo sono e queste ultimi dovranno fare il tampone ogni 48 ore per poter svolgere liberamente una vita di interazione. Recentemente Governo e Farmacisti hanno firmato un protocollo per garantire il tampone rapido a costi calmierati. Convenzione a cui hanno aderito i Comuni italiani ed anche le municipalità del nostro territorio litorale-lago. Cerveteri, manco a dirlo, è fuori! Quindi i cerveterani che dovranno fare il tampone ogni 48 ore a prezzo calmierato dovranno recarsi nei Comuni vicinori, mettersi in fila per finire in coda nelle svariate liste d’attesa che già ci sono. Il consigliere comunale civico Alessandro Magnani denuncia questa situazione e chiama in causa il sindaco Pascucci, con una interrogazione all’Amministrazione cittadina. Di seguito il testo della interrogazione, già pubblicata da altri senza commenti. Noi riteniamo invece che il tema meriti tratta la massima attenzione da parte di tutti e abbiamo fatto degli approfondimenti. Prima delle approfondimenti, interviste, le proposte de la Voce ed il commento in chiusura, vi proponiamo il testo della interrogazione del consigliere Alessandro Magnani. “Il 5 Agosto 2021 la Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicava sul proprio sito un avviso, informando che con Federfarma, A.S.SO.FARM e Farmacie Unite si è arrivati alla sigla di un protocollo d’intesa per i test antigenici rapidi in farmacia, validi per il Green Pass, dove si prevede che presso gli esercizi aderenti il prezzo del test a favore dei minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni sarà pari a 8 euro, mentre per gli over 18 tale prezzo è fissato a 15 euro, quindi calmierati. Ma nel nostro comune non è possibile fare alcun test, perché non abbiamo Farmacie disponibili al servizio. Eppure, l’art.50 del TUEL parla chiaro: spetta al Sindaco la competenza ad adottare ordinanze contingibili e urgenti in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale. Ed altresì il sindaco coordina e riorganizza gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché gli orari di apertura degli uffici pubblici localizzati nel territorio, al fine di armonizzare l’espletamento dei servizi con le esigenze complessive e generali degli utenti. È il decreto-legge 23 luglio 2021 n. 105, all’art. 3 e 4, che oggi consente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verde covid-19, l’accesso ai servizi ed a numerose attività. Siamo consapevoli che purtroppo il nostro comune è uno dei pochi non presenti nell’elenco governativo delle città che hanno aderito al protocollo fino al 30 settembre 2021. Elenco nel quale figurano invece Civitavecchia, Manziana, Bracciano, Ladispoli, Santa Severa, per citarne alcune vicine a noi, dove la somministrazione dei test antigenici rapidi in farmacia può avvenire direttamente da parte dei farmacisti ovvero da parte di personale sanitario abilitato (infermiere, biologo) all’uopo individuato dal titolare o direttore tecnico della farmacia stessa. Abbiamo chiesto quindi con un’interrogazione alla nostra amministrazione, che non perde occasione di investire molte energie e soldi pubblici su eventi utili a fare da spot mediatico, il motivo per cui nelle farmacie di Cerveteri ad oggi non è possibile effettuare alcun tipo di test antigenico, costringendo così il cittadino a recarsi nei comuni limitrofi, gravando sulle liste di attesa degli stessi. Liste che ad oggi hanno un tempo stimato di anche 4 gg per ricevere appuntamento. Un tempo che mette nettamente in ginocchio un cittadino che ha urgenza o bisogno ciclicamente di accedere ai test. Chiediamo ulteriormente se Cerveteri può considerarsi da ora pronta per i prossimi mesi ad allinearsi ai comuni vicini. Nel caso non lo fosse, quando pensa che potrà esserlo? Intanto il cittadino ancora una volta sulle cose importanti viene lasciato solo e senza mezzi, mentre poi dal palco di un evento estivo spacciato per eco-friendly, della cui gratuità tanto ci si vanta ma per realizzare il quale Cerveteri contribuisce per buona parte, ci si permette anche di fare la morale”. L’interrogazione pone domande a cui sarà bene che il sindaco Pascucci dia le dovute risposte. A Cerveteri ci sono 9 farmacie, cinque pubbliche e quattro private. Con il Comune socio di maggioranza, la municipalizzata di vicolo Sollazzi gestisce le cinque farmacie comunali e noi abbiamo chiesto all’Amministratore della Multiservizi, Claudio Ricci perché le farmacie pubbliche non garantiscono il servizio dei tamponi a prezzo calmierato. “La norma prevede – spiega Claudio Ricci-che per effettuare tamponi in farmacia (così come in qualsiasi altra struttura preposta a svolgere tale tipo di attività) deve esserci una separazione negli ingressi e negli ambienti utilizzati, per questo tipo di esame, rispetto a quello del normale flusso dei clienti/pazienti per la cui tutela, oltre a quella dei lavoratori, tale norma trova la sua ragione. In nessuna delle 5 farmacie comunali ed in realtà, per quel che mi risulta, nemmeno nelle altre 4 farmacie private presenti sul territorio, questo requisito è soddisfatto” conclude Claudio Ricci. Prendiamo atto della mancanza di requisiti tecnici, ma è compito della politica farsi carico dei problemi, affrontarli e risolverli ove possibile. La scorsa estate abbiamo avuto modo di osservare la snellezza degli imput dell’amministrazione comunale a Campo di Mare, dove dal niente sono sorti palchi per spettacoli, reticolati di cordame per tracciare corridoi e aree parcheggi, un piccolo esercito di steward per supporto e controlli etc. etc. Ritornando alla mancanza di requisiti delle nostre cinque farmacie comunali, crediamo si possa fare molto di più del niente per evitare questa discriminazione tra cittadini cerveterani e quelli dei comuni vicini. Serve impegno da parte della politica! Ecco due proposte di mero buon senso e rapide, come il tampone a prezzo calmierato: nel centro storico il Comune è padrone dell’ex sede da cui è stata ‘sfrattata’ l’Assovoce, con un’azione indegna. Si tratta di locali comunali già liberi, disponibili e con il requisito del doppio accesso, quindi basterebbero pochi interventi per renderla idonea ed evitare così una pesante ed onerosa discriminazione per i nostri cittadini. Ripetiamo, compito della politica è gestire e risolvere i problemi! Un’altra proposta: la sede Avis, in via Martiri della Foibe, è collocata all’interno di locali ampi e luminosi con ben cinque vetrine. Noi abbiamo sentito il presidente dell’Avis Luigi Mecucci che ha dichiarato: “ La nostra sede ha doppi ingressi, uno per la sala medica e l’altro per la sala prelievi. I nostri locali sono accreditati Asl e quindi sono idonei sia per i vaccini che per i temponi. Se l’Amministrazione ci dovesse chiedere la nostra disponibilità, noi ci siamo! Ovviamente dovrebbe essere una richiesta scritta ed opportunamente motivata. Prima di concludere una notizia: venerdì 10 settembre scorso abbiamo superato brillantemente un’ispezione Asl, che ha confermato l’idoneità sanitaria della sede Avis di Cerveteri. La disponibilità dell’Avis è solo per essere di supporto alla comunità di Cerveteri”, chiosa l’amico Giggetto. Facciamo notare che già dallo scorso anno a Ladispoli un laboratorio privato organizzò una struttura lampo distaccata dalla propria sede, in piazza Rossellini, per effettuare i tamponi sia rapidi che molecolari. Esortiamo Pascucci e l’Amministrazione cittadina a darsi da fare. Speriamo che non sia già troppo tardi, vista l’imminenza della scadenza del mandato e quindi la fine di ogni coinvolgimento diretto del sindaco uscente.

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