Nella giornata di domani si celebra la seconda Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari, organizzata dalla Fao (Agenzia delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) e dall’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente). Ogni anno, riporta la Fao, circa il 14% della produzione globale di cibo va perduta prima di raggiungere i consumatori. Gli sprechi però, come dimostra il rapporto Waste Watcher G8, spesso avvengono una volta che il cibo è già stato acquistato. Dalla ricerca emerge che i motivi principali per lo spreco di cibo a livello domestico sono simili in tutto il mondo. Secondo il rapporto, il 44% delle famiglie dimentica la data di scadenza dei prodotti, il 40% ne acquista quantità troppo grandi e il 33% cucina troppo cibo, dovendolo così poi buttare via. Una delle cause di spreco alimentare più diffuse in tutto il mondo è il dimenticarsi di avere acquistato il cibo. È così per il 68% dei cittadini statunitensi, per il 65% dei canadesi, il 61% per gli inglesi e per il 50% in Italia, Russia, Spagna e Germania. In Cina il 64% dei cittadini contribuisce allo spreco alimentare globale per aver dimenticato il cibo fino a farlo deperire o per aver cucinato troppo e il 61% per aver comprato scorte troppo grandi.