venerdì, Aprile 19, 2024

Alitalia, oggi l’ultimo volo Cagliari-Roma: finisce un’epoca iniziata nel 1946

Amarezza e rabbia. Sono i sentimenti che si respirano tra i lavoratori di Alitalia alla vigilia dell’ultimo giorno di operatività della compagnia. “E’ una sconfitta per l’Italia, si chiude una pagina di orgoglio per il nostro Paese per il mondo con quel nostro logo che ci ha rappresentato come italiani  – raccontano due lavoratori da oltre 20 anni in servizio nella compagnia –  Personalmente siamo amareggiati ma soprattutto perché si viene a perdere un know how unico e ci si ritroverà il comparto fagocitato dalle low cost. E’ il rischio anche per Ita”. Oggi con l’ultimo volo, il Cagliari – Roma, l’epilogo  “triste” di una storia lunga oltre 74 anni. Calerà il sipario sulla vecchia Alitalia che lascerà il campo alla nuova Ita. “Sono demoralizzato per quanto è accaduto – è la testimonianza di un addetto alla manutenzione – Dopo 34 anni di servizio in Azienda  non mi aspettavo una fine così. Sono fuori da Ita, non sono stato assunto. E’ una situazione brutta. Il tricolore Alitalia andava in tutto il mondo, apprezzato da tutti. Non solo gli italiani volavano con Alitalia ma anche i viaggiatori internazionali che hanno sempre mostrato gradimento per la nostra affidabilità, competenza. E’ una desolazione vedere questo epilogo. Venivo a lavorare sempre con il sorriso, con la passione per questo impiego e con la curiosità di imparare sempre di più. Ora si può solo sperare in un secondo step quando la nuova compagnia, si spera, avrà possibilità di incrementare il parco aeromobili ma le premesse, visto il piano industriale, non sono incoraggianti ed il mercato rischia di essere in mano alle low cost”. “In questo momento, più che la rassegnazione, prevale un sentimento di rabbia – è la testimonianza di due hostess – abbiamo la sensazione di aver subito un sopruso, e la firma è anche dello Stato, perché ancora una volta a pagare sono i lavoratori per colpe che non sono nostre. E la comunicazione non ci ha aiutati, perché siamo passati, a torto, come dei privilegiati e non è giusto, considerati i sacrifici sempre fatti. Non si può considerare Ita come una start up per le condizioni lavorative che si presentano. Speriamo ora che ci possa ancora un’interlocuzione seria tra i sindacati, Ita ed il Governo”.  “Non dormo – racconta un’altra lavoratrice – penso a tutti i miei colleghi ed alle conseguenze. Perché qualcuno o qualcosa più grande di me ha deciso di ucciderla. Io l’ho perdonata tante volte come si fa per chi ami veramente, ma qualcun altro non l’ha mai guardata negli occhi e nel cuore, perché se l’avesse fatto non sarebbe stato così crudele. Ciao Mamma Alitalia”, conclude Prosegue la mobilitazione Usb per i lavoratori Alitalia.  Si terranno assemblee aperte a tutto il personale, giovedì14 e venerdì 15 presidio permanente in aeroporto. Nella settimana in cui Ita approda a Fiumicino, spiega Usb in un comunicato, l’aeroporto di Fiumicino deve “diventare il centro di attenzione per tutti coloro che lavorano o hanno lavorato in Alitalia” e per tutti coloro che tengono al rispetto delle leggi che “non accettano licenziamenti nel terzo mercato europeo, non tollerano alcun tipo di discriminazioni, difendono il contratto nazionale e pensano che un’azienda pubblica non può proporre salari e contratti inferiori al livello di Ryanair”.  Domani in pagamento residuo 50% stipendio settembre Sarà messa in pagamento domani ai lavoratori di Alitalia e di Cityliner la parte residuale della retribuzione del mese di settembre, non ancora erogata pari al 50%. A riferirlo sono fonti sindacali. La compagnia spegne i motori dopo oltre 74 anni  Il 5 maggio del 1947 Alitalia-Aereolinee Italiane Internazionali effettua il primo volo nazionale Torino-Roma-Catania con un aereo Fiat G-12 E. Due mesi dopo parte il primo volo internazionale da Roma a Oslo con un aereo Savoia Marchetti SM95 e 38 passeggeri a bordo. Nel 1950 entrano in servizio le prime hostess Alitalia con le divise disegnate dalle Sorelle Fontana, mentre fanno il loro ingresso in flotta i quadrimotori DC4 e si introducono pasti caldi che portano la compagnia a diventare uno dei vettori preferiti dalla clientela internazionale. Nel 1957 Alitalia si fonde con la LAI e diventa Alitalia-Linee Aeree Italiane con 3 mila dipendenti e una flotta di 37 aerei. Nella classifica internazionale delle compagnie aeree Alitalia passa dal ventesimo al dodicesimo posto. Il 1960 è l’anno delle Olimpiadi di Roma e Alitalia è la compagnia ufficiale, entrano in flotta i primi jet e per la prima volta il vettore trasporta oltre un milione di passeggeri. Viene inaugurato l’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Tra il 1969 e il 1970, Alitalia presenta un nuovo logo e rinnova la livrea degli aerei: la “Freccia Alata” viene sostituita dalla “A” tricolore. Entra in flotta il Jumbo Boeing 747 e Alitalia diventa la prima compagnia aerea europea a volare con una flotta “all jet”. Gli aerei con la inconfondibile livrea con i colori nazionali fa da sfondo a numerosi film che raccontano i cambiamenti della società italiana, come quello di Luigi Zampa, con Alberto Sordi e Claudia Cardinale dal titolo “Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata”. Con gli anni ’80 viene rinnovata anche la flotta con l’arrivo degli Airbus A300, bireattori di grande capacità, e dei nuovi MD80. Per i voli di lungo raggio entrano in flotta i B747 Combi che consentono maggiore flessibilità nel trasporto passeggeri e merci. Agli inizi degli anni ’90 arrivano i nuovi MD11, trireattori dall’ampia autonomia di volo: oltre 12.000 chilometri. Giorgio Armani disegna le nuove divise e collabora agli interni dei nuovi aerei. Nasce il MilleMiglia programma dedicato ai frequent flyers. In quegli anni arrivano anche i primi problemi per la compagnia che inizia una trattativa con AirFrance, interrotta però poco dopo. Nel 1996 il Governo avvia la prima parziale privatizzazione, immettendo sul mercato il 37% della compagnia, Maggior fortuna sembrano avere i colloqui con Klm che si concludono con una clamorosa rottura da parte del vettore olandese il 28 aprile del 2000. Con il nuovo millennio Alitalia entra a far parte dell’alleanza internazionale SkyTeam insieme con Air France, Delta Air Lines, Korean Air, Aeromexico e CSA Czech Airlines. Sul lungo raggio il nuovo Boeing 777 sostituisce il Jumbo B747. Nel 2006 la compagnia acquista Volare Airlines mentre si rafforzano, da parte del governo italiano, i tentativi di privatizzazione, che sfociano in una trattativa in esclusiva con AirFrance che nel frattempo si era fusa con Klm. Anche questi colloqui falliscono per la contrarietà dei sindacati al progetto che prevede 2.100 esuberi e una ricapitalizzazione da circa un miliardo. Nel frattempo, Silvio Berlusconi, tornato alla guida del paese mette insieme un gruppo di imprenditori definiti “capitani coraggiosi” che rilevano la compagnia. Agli inizi del 2009 nasce così Alitalia Cai, con un capitale di 1,1 miliardi e presidente Roberto Colaninno. Nella nuova compagnia entra anche AirOne, con soci quali Intesa Sanpaolo, vera artefice dell’operazione con il “Piano Fenice” e  AirFranceKlm. Alitalia-Cai, dotata anche di nuovi aerei quali gli Airbus A330 e Airbus A320 non riesce però a decollare veramente, puntando il suo piano industriale sulla rotta Roma-Linate: scelta che si dimostra perdente a causa della forte competizione del treno che in quegli anni diventa schiacciante grazie all’Akta velocità. In cinque anni quindi Alitalia torna a trovarsi in difficoltà con AirFranceKlm che si sfila non partecipando a un aumento di capitale necessario per la sopravvivenza del vettore. Nel 2014, al termine di una lunga trattativa, la compagnia emiratina Etihad Airways annuncia il suo ingresso in Alitalia-Cai, con il 49%. Il restante 51% resta in mani italiane per non far perdere all’Alitalia lo status di compagnia europea e per qquesto entrano nel capitale anche le Poste con 75 milioni di euro. L’operazione viene completata ufficialmente il primo gennaio del 2015. Con il nuovo anno arriva anche un nuovo nome: Alitalia-Sai, con presidente Luca Cordero di Montezemolo. Anche la nuova società ha vita breve, dopo due anni si rende necessario un nuovo aumento di capitale, con un nuovo Piano industriale che chiede pesanti sacrifici ai lavoratori e per questo ne viene subordinata l’efficacia alla loro approvazione. In un referendum, i dipendenti però lo respingono e il 2 maggio del 2017 i soci della compagnia chiedono l’ingresso all’amministrazione straordinaria. La gestione passa quindi in carico allo Stato con il Governo che dispone un prestito ponte da 900 milioni e nomina tre commissari straordinari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari che predispongono un bando di gara per la cessione della compagnia ma che approda a nulla. Nel 2020, il decreto “Cura Italia” dispone la creazione di una nuova società interamente posseduta dallo Stato. La nuova compagnia, che ha come presidente Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini in qualità di amministratore delegato, parte con 52 aerei per 45 destinazioni e 2.800 dipendenti. Il primo volo in programma è il Linate-Bari delle ore 6:20 del 15 ottobre.
Redazione
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