domenica, Maggio 19, 2024

Usa, il Texas ha deciso di mantenere in vigore la legge sull’aborto

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di mantenere in vigore la legge sull’aborto vigente in Texas, che impedisce l’interruzione di gravidanza dopo le sei settimane di gestazione. Allo stesso tempo, però, i giudici hanno stabilito che è possibile presentare ricorso nei confronti della legge presso i tribunali federali. La decisione lascia delusi e soddisfatti in entrambi gli schieramenti. I nove giudici hanno permesso ai medici abortisti e alle cliniche di sfidare davanti alle Corti federali la legge che vieta l’interruzione di gravidanza dopo le prime sei settimane, ma di fatto ne riconosce la legittimità e la lascia in vigore. I movimenti in difesa dei diritti delle donne speravano che la Corte bloccasse la legge, ritornando sui propri passi dopo la “non decisione” del 1° settembre, che aveva permesso al testo votato dai repubblicani di entrare in vigore. Tutte le cliniche e ospedali del Texas, dove si praticava l’interruzione di gravidanza, avevano interrotto il servizio, costringendo molte donne a viaggi fuori dallo Stato per sottoporsi all’intervento. Adesso cliniche e ospedali potranno fare ricorso a livello federale, mettendo a rischio l’applicazione della legge. Qualche giudice potrebbe accogliere l’esposto e sospendere l’attuazione del divieto in attesa di un pronunciamento. Gli anti-abortisti, invece, speravano che non solo venisse riconfermata la legittimità della legge, ma venisse negata la possibilità di fare ricorso. Il risultato di 1-1 tra i due schieramenti lascia tutto sospeso, in attesa di capire cosa succederà davanti ai prossimi ricorsi, che potrebbero essere numerosi. La decisione della Corte Suprema arriva a meno di due settimane dall’udienza del caso del Mississippi che – oltre a vietare l’interruzione dopo le prime quindici settimane – ha messo in dubbio direttamente il diritto all’aborto sancito, a livello nazionale, dal 1973. Il principio stabilisce che gli Stati non possono vietare l’aborto fino a quando il feto può sopravvivere fuori dal grembo materno. Il punto, però, è stabilire quale sia il tempo in cui questo avviene, se 23 o 24 settimane. La sentenza della Corte è attesa per fine giugno 2022. Nel caso il diritto acquisito venisse tolto, almeno ventisei Stati sarebbero pronti a passare a leggi più restrittive.
Redazione
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