domenica, Maggio 5, 2024

Roma, piazza del Popolo gremita dei lavoratori della Cgil e della Uil: “Insieme per la giustizia”

Sono iniziate le manifestazioni “Insieme per la giustizia” indette da Cgil e Uil, questa volta senza Cisl: lo sciopero generale proclamato dai due sindacati è contro la Manovra del governo Draghi, considerata inadeguata. Otto le ore di astensione indette, che riguardano lavoratori pubblici e privati e i servizi, a partire dai trasporti. Già registrati disagi in tutta Italia, con alcune fasce garantite. “Penso che stia aumentando la distanza tra il palazzo della politica e noi stiamo dando voce a chi invece vuole che in questo Paese si affermi la giustizia sociale e perché il mondo del lavoro torni a essere centrale”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, che ha già raggiunto piazza del Popolo a Roma. “Ci hanno convocato lunedì prossimo sulle pensioni, sull’avvio della riforma Fornero che chiediamo da tempo – ha detto – oggi è l’avvio di una mobilitazione, non tutto finisce con la legge di bilancio. Siamo all’inizio, per cambiare tutto quello che di sbagliato è stato fatto in questi anni”. “Siamo fieri e orgogliosi di rappresentare chi è rimasto indietro. Una prima battaglia l’abbiamo già vinta, abbiamo costretto il Paese a interrogarsi. C’era una narrazione che tutto andava bene, il 6% del Pil, ma il Paese deve guardare chi sta indietro, c’è gente che sta male. Ci hanno detto che è uno sciopero ‘politico’ per offenderci, ma il sindacato quando fa proposte le fa nel merito e quindi certo che è politico, ma a favore di chi è rimasto indietro”. Così il segretario Uil, Pierpaolo Bombardieri, parlando in piazza del Popolo a Roma. Al centro dello sciopero ci sono fisco, pensioni, politiche industriali, contrasto alle delocalizzazioni e alla precarietà, sanità, non autosufficienza e scuola sono i punti critici della manovra, secondo Cgil e Uil. Per le due confederazioni “non ridistribuisce ricchezza, non riduce le disuguaglianze e non genera uno sviluppo equilibrato e strutturale e un’occupazione stabile”. “La legge di Bilancio e i provvedimenti messi in campo non danno risposte sufficienti. Vogliamo dei cambiamenti concreti per le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati e le pensionate e per rafforzare la coesione sociale e territoriale”, recita il volantino preparato dalle sigle sindacali congiunte. Escluse dalla protesta la scuola (che ha già scioperato venerdì scorso) e la sanità, esonerata sin dall’inizio per salvaguardare il diritto prioritario alla salute in questa fase di emergenza pandemica. Ma nonostante ciò alcuni giovani e studenti hanno risposto all’appello, come Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Link Coordinamento Universitario. “In piazza porteremo la rabbia e la voglia di cambiare di una generazione condannata all’invisibilità ma che non si arrende – dicono gli studenti – non ci arrendiamo alla precarietà, allo sfruttamento, al lavoro gratuito, ai costi insostenibili dell’istruzione, all’inazione dei governi sul contrasto al cambiamento climatico, ad una politica che continua a dare a chi ha già tanto e a togliere a chi non ha niente”. “Le chiusure su fisco e pensioni non sono che l’ultimo tassello: in questa finanziaria non c’è un euro per il diritto allo studio, l’impegno per i giovani tanto decantato si riduce a misure minime che fungono solo da specchietti per le allodole, mentre su welfare e lavoro si fanno solo passi indietro”.
Redazione
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