lunedì, Aprile 29, 2024

Kazakistan, il Paese è sull’orlo del baratro per le violenze di piazza. Arrestato l’ex capo della sicurezza nazionale

Scontri, arresti, violenze. Nonostante le richieste della comunità internazionale in Kazikistan il presidente Kassym-Jomart Tokayev, non arretra dalla linea dura contro i dissidenti. Secondo quanto riferito da un comunicato del Knb, il Comitato per la sicurezza nazionale del Kazakistan, l’ex capo dei servizi di sicurezza kazaki ed ex premier Karim Masimov, è stato arrestato per alto tradimento. Fedelissimo dell’ex presidente Nursultan Nazarbayev, Masimov era stato sollevato due giorni fa dalla carica, che manteneva dal 2016, dal presidente Tokayev. La testata online kazaka Orda.kz ieri aveva riportato la notizia dell’arresto di Samat Abish, numero due dei servizi di sicurezza kazaki (Knb) e nipote di Nazarbayev. Il sito internet aveva successivamente smentito la notizia, sostenendo che la fonte fosse errata. Ieri un ex consigliere di Nazarbayev, Yermukhamet Yertysbayev, è apparso in televisione e ha affermato che 40 minuti prima dell’assalto all’aeroporto di Almaty fosse stato detto alle forze di sicurezza di rimuovere il cordone e allontanarsi. Secondo Yertysbayev, i cospiratori hanno anche favorito l’occupazione del comando della Sicurezza Nazionale ad Almaty. L’ex consigliere di Nazarbayev ha inoltre affermato che i rivoltosi sapessero dove trovare armi e fossero stati “preparati dal punto di vista ideologico”. Yertysbayev ha inoltre accusato il Knb di aver nascosto informazioni su campi di addestramento per miliziani allestiti nelle regioni montagnose del Paese. Tutte accuse delle quali sarà ora chiamato a rispondere Masimov. Intanto secondo quanto riferito dal suo addetto stampa l’ex presidente Nazarbayev si trova nella capitale kazaka, e appoggia il governo della repressione sollecitando il sostegno popolare. Vengono smentite così le voci di un suo allontanamento dal Paese. Il suo portavoce Aidos Ukibay ha dichiarato su Twitter che Nazarbayev sarebbe in “contatto diretto” con il presidente Tokayev che Nazarbayev stesso ha scelto come suo successore dopo le dimissioni nel 2019. Il Dipartimento di Stato degli Usa “ha approvato la partenza volontaria dal Kazakistan dei dipendenti non di emergenza del Consolato generale di Almaty e dei loro familiari”. Lo si legge sul sito web del Dipartimento di Stato degli statunitense. “Possono verificarsi manifestazioni, proteste e scioperi. – si legge nella nota sul sito web.- Questi eventi possono svilupparsi rapidamente e senza preavviso, interrompendo spesso il traffico, i trasporti, le comunicazioni e altri servizi; tali eventi possono diventare violenti. I cittadini statunitensi in Kazakistan dovrebbero essere consapevoli del fatto che le proteste violente possono avere un grave impatto sulla capacità dell’Ambasciata degli Stati Uniti di fornire servizi consolari, inclusa l’assistenza agli Stati Uniti in partenza dal Kazakistan”. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione straordinaria dei ministri degli Esteri dell’Alleanza Atlantica ha chiesto la fine delle violenze. “I diritti umani – ha affermato – devono essere rispettati e ciò include libertà d’espressione e manifestazioni pacifiche”. La situazione allarma anche l’Europa. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha affermato di seguire gli sviluppi con “grande preoccupazione”, mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto una de-escalation.
Redazione
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