Home Roma Cronaca Roma, archiviato il procedimento sulla vicenda del cimitero dei feti al Flaminio

Roma, archiviato il procedimento sulla vicenda del cimitero dei feti al Flaminio

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Il gip di Roma ha archiviato il procedimento riguardante la vicenda delle croci esposte al cimitero Flaminio con i nomi delle donne che si sono sottoposte ad aborto. Lo riferisce l’associazione Differenza Donna che si è opposta alla richiesta di archiviazione, chiedendo al Gip di ordinare un approfondimento delle indagini, che però il Tribunale ha deciso di non disporre.
Le parole degli avvocati
“Quanto accaduto e ancora in atto – afferma l’avvocato Ilaria Boiano – rimane una procedura deliberata, oggettivamente in violazione della legge 194 e che normalizza la stigmatizzazione e l’esposizione pubblica delle donne che abortiscono e persegue, nella nostra visione, uno scopo duplice: da un lato gli ospedali risparmiano i costi di uno smaltimento come rifiuti speciali, dall’altro si alimenta uno spazio pubblico funzionale agli obiettivi dei radicati movimenti anti-choice attivi sul territorio”.
“Le donne devono avere giustizia”
Le donne “devono avere giustizia, le condotte denunciate sono illecite – aggiunge l’avvocato Teresa Manente – nomi e cognomi sono stati apposti su sepolture di cui nessuna conosceva l’esistenza: dov’è la giusta causa di questa condotta? Gli elementi soggettivi delle condotte denunciate, compreso l’eventuale vantaggio/profitto non sono stati rinvenuti perché non sono stati indagati”.
Presidente Differenza Donna: “Esigiamo sia fatta chiarezza”
“Differenza Donna – commenta Elisa Ercoli presidente dell’Associazione – sostiene le donne che hanno denunciato per le violazioni subite nei cimiteri dei feti, le loro narrazioni non possono non essere ascoltate e di conseguenza non riteniamo possibile non indagare per trovare chi ne è responsabile. Come Associazione abbiamo denunciato pubblicamente e con forza questa pratica, recandoci al cimitero dei feti a Roma richiamando l’attenzione (e l’incredulità) di moltissimo media stranieri. Continueremo – assicura -ad assistere le donne vittime di questa inaccettabile violenza, coinvolgendo in questa battaglia comune tutta la rete che con noi opera per il contrasto alla violenza: esigiamo sia fatta chiarezza su fatti gravi che violano i diritti e la libertà delle donne”.

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