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Cresce la tensione in Ucraina: oggi è previsto un colloquio telefonico tra Putin e Biden

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Il presidente Usa Biden e il premier russo Putin
Cresce la tensione sull’Ucraina. Secondo l’intelligence Usa, la Russia potrebbe invadere il Paese la prossima settimana, prima della fine delle Olimpiadi invernali di Pechino. Anche se, secondo Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale di Washington, la decisione non è stata ancora presa dal presidente russo Vladimir Putin. E proprio oggi il presidente americano Biden dovrebbe parlare al telefono con il suo omologo russo. L’ultima chiamata tra i due c’è stata alla fine di dicembre. “I servizi della città” di Kiev “stanno lavorando per prevenire una situazione d’emergenza di natura militare. Kiev è una grande metropoli e conta su un’infrastruttura estesa e complessa di supporto cruciale, il cui funzionamento stabile in una situazione di emergenza è forse il compito più importante”. Così secondo una nota il sindaco di Kiev, Vitaly Klichko, stando al quale “è stato approvato un piano di evacuazione dalla capitale”, con il “numero di mezzi necessari e le zone sicure per accogliere le persone trasferite”. Klichko ha parlato di “riserve di combustibile” e “generatori elettrici installati per operare ininterrottamente in una situazione di emergenza”. Intanto lo staff diplomatico russo in Ucraina avrebbe iniziato a lasciare il Paese per rientrare in Russia. Lo riporta Sputnik che cita una fonte “informata”. “Secondo cittadini ucraini, diplomatici e funzionari consolari russi in Ucraina hanno cominciato a partire alla volta della Russia” e “questo, in particolare, è testimoniato dalle difficoltà per un appuntamento presso i consolati e l’ambasciata”, ha detto la fonte.
Via subito dall’Ucraina. Anche Australia e Nuova Zelanda invitano i connazionali a lasciare immediatamente il Paese. Per il premier australiano, Scott Morrison, la situazione è “molto seria”. “Sarà un quadro molto volatile se ci sarà un conflitto – ha detto stamani durante una conferenza stampa – Speriamo e preghiamo affinché non sia così”. “Da tempo è chiaro il messaggio che gli australiani in Ucraina dovrebbero lasciare il Paese”, ha aggiunto. La Nuova Zelanda non ha una rappresentanza diplomatica e quindi, ha detto il ministro degli Esteri Nanaia Mahuta, è “molto limitata” la capacità di fornire assistenza consolare ai connazionali. “La situazione della sicurezza – ha aggiunto – potrebbe cambiare con breve preavviso e in queste circostanze i cittadini della Nuova Zelanda non dovrebbero contare sul supporto per l’evacuazione dal Paese”. L’appello alla Russia è, “ancora una volta, ad adottare misure immediata per ridurre le tensioni e il rischio di un grave errore di calcolo”. Sono nove diverse rotte quelle che l’esercito russo potrebbe imboccare in una invasione su vasta scala dell’Ucraina: è la stima di fonti dell’esercito e dell’intelligence statunitense, riferisce la Nbc, secondo cui i carri armati di Mosca potrebbero raggiungere Kiev in sole 48 ore. La Russia – riporta la Tv americana – ha già schierato ai confini con l’Ucraina quasi 100 dei 168 gruppi tattici di battaglione dell’esercito, composti da 800 a 900 soldati ciascuno, mentre altri reparti affluiscono ogni giorno. Secondo l’intelligence Usa sarebbero state dispiegate anche sei delle sette unità operative speciali russe, chiamate Spetsnaz: ogni unità è composta da 250 a 300 combattenti d’élite. Altre fonti, riportate da Politico.com, ipotizzano mercoledì 16 febbraio come la data del possibile attacco all’Ucraina.

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