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Il Senato approva la proposta sul conflitto di attribuzione sulla vicenda giudiziaria di Matteo Renzi

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Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi
L’aula del Senato ha votato a favore della proposta della relatrice della giunta per le immunità, di sollevare un conflitto di attribuzione presso la Consulta, su alcuni passaggi dell’inchiesta giudiziaria sulla fondazione Open, che riguardano il senatore e leader di Iv, Matteo Renzi. I voti favorevoli sono 167, mentre quelli contrari 76. Nessun astenuto.
La difesa in Aula di Renzi
“Pezzi delle istituzioni, i pm, pensano di fare un processo sulle modalità con cui si fa politica. A viso aperto, se c’è da denunciare un pm che non rispetta la legge, io lo faccio, perché è una battaglia che vale”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, intervenendo al Senato sul conflitto di attribuzione contro i magistrati fiorentini per il caso della Fondazione Open. Il leader di Italia viva si difende al Senato dall’accusa di finanziamento illecito in merito al caso Open e chiede che la Corte Costituzionale valuti se sono stati violati i suoi diritti di parlamentare da parte della procura di Firenze. Renzi ritiene che la procura di Firenze abbia violato le sue prerogative di senatore acquisendo alcuni messaggi di posta e conversazioni private nell’ambito dell’inchiesta Open, nel quale l’ex segretario dem è accusato di finanziamento illecito alla omonima fondazione. I magistrati hanno già chiesto il rinvio a giudizio di Renzi assieme a Maria Elena Boschi, Marco Lotti e altri. Secondo Renzi, i pm fiorentini avrebbero dovuto chiedere l’ok del Senato per acquisire quelle fonti di prova. Per questa ragione chiede ora che sia la Corte Costituzionale a verificare se ci sia stata la violazione dei suoi diritti di parlamentare.
“Non scappo dal processo”
“Questa battaglia la faccio per la dignità di un’istituzione messa in secondo piano per paura della politica. Io non scappo dal processo. Non fuggo dalle aule dei tribunali, ci vado a testa alta. Ma se qualcuno vuole invadere il terreno della politica, contribuendo a passare il messaggio che i politici rubano, io mi alzo in piedi e dico no. Fare politica non è reato. Lo faccio a viso aperto perché è una battaglia che vale i ragazzi più giovani”, ha detto ancora Renzi.
“La mia vita in pasto a una clamorosa campagna stampa”
“Lo dico ai colleghi che non voteranno la proposta della giunta: il punto del contendere non è nemmeno il metodo di sequestro invasivo, violento, illegittimo, utilizzato dai pm di Firenze, con cui la mia vita privata, personale, familiare, con tutto ciò che questo comporta, perché la politica è importante ma la vita lo è di più, è stata messa in pasto a una clamorosa campagna non soltanto di stampa. E io vi auguro che non accada a voi ciò che è accaduto a me, dal profondo del cuore. Dal conto corrente privato fino a una lettera che ricevi da tuo padre, con considerazioni di natura personale: quella è una sfera davanti alla quale se c’è un reato si persegue, ma se è di intimità familiare non è consentito a nessuno violentare le vite delle altre persone pensando che sia giusto”.
Maggioranza divisa
Sul “caso Open” si divide il centrosinistra: il Pd vota a favore di Matteo Renzi, il Movimento 5 Stelle contro. Il Partito democratico, quindi, voterà sì alla relazione proposta da Fiammetta Modena (FI) che solleva il conflitto di attribuzione alla Corte costituzionale. “Io credo che sull’inchiesta Open ci sia una palese violazione dei giudici all’articolo 68 della Costituzione”, ha dichiarato il senatore Pd Andrea Marcucci. Al contrario il M5S, per bocca di Giuseppe Conte, sceglie la strada del voto favorevole, sottolineando che tale scelta “non è contro Renzi o per Renzi: è a favore dei principi del M5s”. Conte aggiunge che “dal punto di vista tecnico non ci sono gli estremi per sollevare un conflitto di attribuzione perché non andava richiesta una autorizzazione preventiva ma successiva”.
La posizione di Forza Italia
“La procura di Firenze è andata avanti pur consapevole di violare la Costituzione. La dignità del Senato e delle istituzioni ci impone il dovere di intervenire e per questo noi voteremo a favore della proposta della relatrice Modena e auspichiamo che tutta l’aula intera abbia il coraggio di affermare che le regole vanno rispettate anche e soprattuto dalla magistratura”. Così Alberto Balboni di Fdi nella dichiarazioni di voto al Senato sul conflitto di attribuzioni nell’ambito del caso Open. “Vale la pena di valutare se ha ancora senso mantenere un privilegio feudale sulla non responsabilità dei magistrati, sono al di sopra della legge, è un vulnus su cui il Parlamento dovrebbe avere il coraggio finalmente di mettere mano”.
Così la Lega
Renzi? “Non conosco le carte del suo processo, non giudico i processi degli altri. Giudico indegno aver letto sui giornali gli estratti conti di un cittadino italiano e una lettera di un padre ad un figlio. Qualcuno dovrebbe pagare”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini riferendosi al voto al Senato sul caso Open. “Mi separa tutto da Renzi ma non lo combatterò mai a colpi di magistratura”.

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