domenica, Aprile 28, 2024

Torre Valdaliga Nord oltre il gas

I sindacati Fiom-Cgil sulla riconversione della Centrale di Civitavecchia

Ringraziamo i tanti lavoratori che dal 2019 sono mobilitati contro una prospettiva che avrebbe azzerato l’occupazione – portandola a poche decine di unità – e per il diritto di avere un lavoro stabile con nuove tecnologie in armonia con l’ambiente. L’unità sociale, politica e istituzionale del territorio, tra le altre cose ha ottenuto un forte vincolo normativo regionale sulla costruzione di nuove Centrali nel momento in cui il passaggio del Parlamento prefigurava tutt’altro. Per quanto complesso sia stato il quadro che ha portato Enel a rivedere i piani, il ruolo giocato dal territorio è stato determinante. A tutti chiediamo di mantenere alta l’attenzione, perchè siamo solo all’inizio di un percorso lungo e sempre esposto a dei cambi di scenario che richiederebbero altre mobilitazioni.
La Centrale – Il notevole aumento del costo del gas ha già avuto come effetto una maggiore attività di Torrevaldaliga nord ed a questo potrebbero aggiungersi gli effetti delle decisioni per il fabbisogno energetico annunciate dal Governo a causa del conflitto in corso. Ma una Centrale avviata verso il declino e con riduzioni di attività già programmate come può far fronte alle nuove esigenze? Come si sta organizzando Enel? Affinchè le nuove necessità non mettano a rischio la sicurezza e la salute dei lavoratori chiediamo con urgenza controlli e interventi straordinari di manutenzione degli impianti.
La riconversione – Dopo la presentazione dell’offshore al Ministero della Transizione Ecologica, il cambio di rotta sul gas è la seconda tappa del percorso verso una riconversione industriale rispettosa sia dei lavoratori che dell’ambiente: decarbonizzare TVN con rinnovabili e impianti di accumulo sarebbe coerente con questi valori. Le recenti dichiarazioni generali dell’AD Starace, al pari di quelle destinate a Civitavecchia con cui Enel ha accettato il percorso condiviso, sono novità positive per le quali abbiamo già chiesto uno specifico incontro. Adesso bisogna passare dalle parole ai fatti e magari anche lavorare allo scopo di creare le condizioni per intrecciare questo percorso con quello dell’eolico offshore. Il Ministero calendarizzi velocemente gli incontri, necessari anche per chiarire il ruolo del Governo che deve assumersi la responsabilità di guidare il processo. Invitiamo tutti a partecipare in massa al corteo nazionale per la Pace sabato 5 marzo, partenza alle ore 13.00 da piazza della Repubblica a Roma”. L’invito è di FIOM-CGIL di Civitavecchia Roma nord Viterbo.
AGGIORNAMENTO del 2.03.2022 ore 18.48
Bene Comune: “Irresponsabile la scelta di dipendere dalle fonti fossili per il fabbisogno energetico nazionale
“Se ce ne fosse ancora bisogno, questi giorni drammatici, ci stanno dimostrando quanto sia stata e quanto sia tutt’ora irresponsabile la scelta di dipendere dalle fonti fossili per il fabbisogno energetico nazionale. Così vogliono procrastinare l’uso del carbone almeno sino alla prossima crisi geopolitica. Sono anni che stiamo indicando la strada delle rinnovabili come l’offshore eolico che presto approderà sui tavoli del MITE. Ma non basta, dovremo sviluppare il fotovoltaico con le Comunità energetiche, prossimo nostro obiettivo. Civitavecchia dovrà diventare un polo di produzione di energie rinnovabili. È stata una lunga e incerta battaglia quella contro la costruzione di una nuova centrale elettrica a TVN alimentata a gas, ma alla fine siamo riusciti a mettere il primo mattone del futuro che verrà, libero dai fossili. La dichiarazione di Enel che dice di aver “ascoltato il territorio“ ce la godiamo e ne facciamo il vanto di un intero territorio. Enel ha ascoltato perché il territorio si è fatto sentire ed ha parlato unito con una sola voce, quella che va dalle associazioni ambientaliste alle forze sindacali, dai partiti e dai lavoratori alle istituzioni locali, dalle comunità religiose ai comuni cittadini. Come realtà ambientaliste locali abbiamo proposto i progetti alternativi e green elaborati da validi scienziati: l’offshore eolico, l’ambientalizzazione del porto, il progetto ZEPHYRO che è stato apprezzato in Europa e la produzione di idrogeno verde. E come realtà ambientaliste stiamo spingendo ora per un piccolo impianto di compostaggio aerobico ad esclusivo servizio del comprensorio. Così pensiamo che il successo contro l’incubo del biodigestore richieda necessariamente l’unità di tutto il territorio come è stato fino ad adesso. I signori della guerra ci vogliono riportare indietro all’età della pietra e del carbone. Soffiano sui venti di guerra per investire ancora sul carbone anziché sulle rinnovabili. Ma il futuro è un altro e faremo del tutto per non farcelo sfuggire. Il sole, il vento e il mare non sono di nessuno e sono a disposizione di tutti”, nota a firma di Civitavecchia Bene Comune.
Redazione
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