sabato, Maggio 11, 2024

Guerra in Ucraina, ai negoziati di oggi si discuterà sul cessate il fuoco

L’ipotesi di un cessate il fuoco nell’agenda degli nuovi colloqui tra Russia e Ucraina che si terranno oggi nella città di Brest, al confine tra Bielorussia e Polonia, mentre continua la guerra innescata dall’invasione ordinata da Vladimir Putin. Secondo il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, nel corso dell’incontro, verranno affrontate questioni relative a un cessate il fuoco e anche alla “necessità di un corridoio umanitario”. L’arrivo della delegazione ucraina è atteso per questa mattina. Secondo Medinsky, i militari russi forniscono un “corridoio sicuro” alla delegazione ucraina. Continuano intanto i combattimenti, con pesanti perdite da entrambe le parti. Il ministero della Difesa russo ha fornito oggi per la prima volta un bilancio ufficiale delle perdite dall’inizio dell’invasione: 498 soldati russi morti e altri 1.597 feriti. Stamani il bilancio pubblicato su Facebook dallo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine parlava invece di 5.840 russi morti e segnalava anche la distruzione di 211 tank, 30 velivoli e 31 elicotteri, 862 mezzi blindati, due unità navali e tre droni. Ma la Russia parla anche delle perdite da parte ucraina. Secondo Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo, da parte ucraina ci sono stati 2.870 morti e circa 3.700 feriti. L’Ucraina non ha sinora fornito un bilancio per quanto riguarda le perdite tra le sue fila e si tratta di un bilancio che non può essere verificato in modo indipendente. Ma la cifra si avvicina a quella dichiarata dai servizi di emergenza ucraini: oltre 2mila i civili ucraini uccisi dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio. Centinaia di strutture, fra cui case, reti dei trasporti, ospedali, asili d’infanzia sono state distrutte. Sarebbe invece in stallo l’avanzata russa verso Kiev, dove martedì si stava dirigendo un convoglio lungo 64 chilometri. Lo ha rivelato una fonte del Pentagono, secondo cui il convoglio sarebbe bloccato in parte a causa della resistenza ucraina, in parte a causa della mancanza di carburante e di cibo per il militari.
Redazione
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