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Guerra in Ucraina, per il premier Zelensky “Le minacce di un conflitto nucleare è segno della debolezza russa”

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“Credo che la minaccia di guerra nucleare non sia altro che un bluff. Una cosa è agire da assassino criminale, un’altra è scegliere il suicidio”, è il giudizio di Volodymyr Zelensky in un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera. “L’utilizzo di armi nucleari significa la fine per tutte le parti in causa, non solo per chi schiaccia il bottone per primo”, ha sottolineato. “A mio avviso, le minacce di Putin sono un segnale di debolezza. Ricorre alla minaccia delle armi nucleari perché i suoi piani non stanno funzionando. Sono certo che la Russia è ben consapevole delle conseguenze catastrofiche di qualunque tentativo di far uso delle armi nucleari”, ha precisato ancora il presidente ucraino. L’obiettivo di Putin “è quello di dividere e lacerare l’Europa, come sta facendo con l’Ucraina. Ascoltate quello che dice la propaganda russa. Lo predicano persino dalle loro chiese, che bisogna conquistare altri Stati: la Moldavia, la Georgia, le repubbliche baltiche. A mio avviso anche la Polonia è minacciata. Anzi, l’intero continente europeo è in pericolo, fintanto che a Putin verrà consentito di aggredire un Paese vicino”, ha aggiunto Zelensky.  “Noi in questo momento siamo bersaglio di un attacco che ci riporta alla mente i momenti peggiori della Seconda Guerra Mondiale. È per questo che le sanzioni devono essere ulteriormente inasprite”, ha spiegato Zelensky che aggiunge: “Quando parliamo di sanzioni, occorre innanzitutto bloccare l’esportazione di gas e prodotti petroliferi. Chiudere i porti di tutto il mondo alle navi russe. I trasportatori devono rifiutarsi di inviare e ricevere merci da o per la Russia”, ha insistito, aggiungendo: occorre “escludere tutte le banche russe dal sistema SWIFT, e dico tutte, senza eccezioni”. “Queste”, ha detto Zelensky, sono le azioni concrete da intraprendere. Se non lo fate adesso, sarete costretti ad adottare misure molto più pesanti per proteggere le repubbliche baltiche, la Polonia, la Moldavia, la Georgia, ed altri Paesi confinanti con la Russia da possibili invasioni”. Secondo il presidente ucraino, “è inoltre di importanza cruciale che i Paesi occidentali stabiliscano una no-fly zone umanitaria sull’Ucraina”. Restando in ambito dei corridoi umanitari Zelensky alla Cnn ha sottolineato in quanti hanno deciso di lasciare in Paese: “In tutto sono state sfollate quasi 35 mila le persone nelle ultime 24 ore”. Intanto le autorità ucraine stanno preparando sei corridoi umanitari per consentire nuove evacuazioni. Ma lui non ci pensa proprio ad andare via. “Vivo tra la mia gente, è la migliore protezione che ci sia. Quando la Russia preparava l’invasione, Putin non poteva immaginare che gli ucraini avrebbero difeso il loro Paese con tale determinazione. Non solo pochi individui, bensì la nazione intera. Il Cremlino non pensava certamente che questa, per noi, sarebbe stata la Grande guerra patriottica — proprio come quella che l’Unione sovietica combatté contro Hitler. I collaboratori di Putin non conoscono affatto l’Ucraina. Ma noi siamo così. Con l’Ucraina al tuo fianco, ti senti al sicuro. È un principio, questo, che servirà da lezione a molti in Occidente”.

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