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Guerra in Ucraina, l’odissea dei profughi che scappano con i loro animali

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Al guinzaglio, in un trasportino o, letteralmente, caricati sulle spalle dei loro proprietari. Ci sono anche loro, cani e gatti domestici, nella fuga dalle bombe che piovono sull’Ucraina e che non risparmiano niente e nessuno. Chi scappa da casa, dalla città lo fa portando dietro l’essenziale: una borsa, qualche medicina, una coperta, un peluche per i più piccoli e gli animali di casa, a tutti gli effetti membri a quattro zampe della famiglia. Perderli significa vivere un altro dramma in una situazione già disperata. Ed è per questo dopo aver perso in un istante tutta la sua famiglia: la moglie Tatiana e i due figli, Alise e Nikita, Sergey si è messo subito a cercare i suoi due cani che erano in un trasportino al momento dell’esplosione. L’uomo ha lanciato un appello sui gruppi social ucraini: “Accanto ai corpi c’era un trasportino verde con i cani. A giudicare dal video, sono sopravvissuti. Se ci sono testimoni o avete informazioni scrivetemi”.  Sono diverse le associazioni che si sono messe in moto per soccorrere gli animali dei profughi e quelli sfollati dai rifugi. Tra queste c’è l’’Oipa International (Organizzazione internazionale protezione animali) sempre in azione ai confini dell’Ucraina.
Cosa fanno e come sostenerle
“Devolviamo il denaro che viene convertito in cibo, medicinali e articoli necessari animali direttamente alle associazioni leghe-membro locali e quelle dei Paesi confinanti”, spiega Valentina Bagnato, responsabile delle Relazioni internazionali dell’Oipa. “In Romania siamo attivi con Sava’s Safe Haven, di cui abbiamo già dato aggiornamento la scorsa settimana, e Casa Lui Patrocle. In Polonia al momento supportiamo Viva!Poland e l’associazione Odin”.
Gli aiuti in Romania
I volontari di Sava’s Safe Haven sono sempre al confine e tutti i giorni accolgono i rifugiati che arrivano con i propri animali. Tra i tanti aiuti, quello a una donna con i 12 cani proveniente da Odessa e ora a Bucarest e il salvataggio di un cagnolino di quattro anni circa trovato al confine, nella città d’Isaccea. Fatto visitare da un veterinario, ora sta meglio. È molto docile e cerca adozione. L’unità mobile riscaldata che hanno acquistato anche grazie a Oipa International è per loro molto importante, poiché gli animali dell’Ucraina che stanno ospitando erano abituati a vivere in casa, al caldo e al sicuro e non randagi.
Alcuni proprietari (spesso uomini single) hanno chiesto di potere avere uno stallo fino alla fine della guerra, mentre altri hanno chiesto di poterli affidare solo per qualche giorno o settimana, finché non abbiano trovato una sistemazione per loro.

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