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Assegno unico universale per i figli in pagamento dal 15 marzo 2022

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Assegno unico universale in pagamento dal 15 marzo 2022. L’assegno spetta ai nuclei familiari con figli minorenni o maggiorenni a carico fino al compimento di 21 anni di età se studenti o lavoratori, e senza limiti di età per i figli disabili. Regolato in base all’Isee, l’accredito da ormai oltre un mese non avviene più in busta paga ma su conto corrente o carta prepagata del beneficiario. Ma cosa succede nel caso in cui una coppia sia separata o divorziata? A chi spetta in quel caso l’assegno? A rispondere sono gli esperti de La Legge Per Tutti, sito di consulenza e informazione legale. “La legge istitutiva dell’assegno unico universale – spiegano gli esperti – stabilisce che «la domanda è presentata da un genitore ovvero da chi esercita la responsabilità genitoriale», e che il beneficio «è erogato al richiedente ovvero, a richiesta, anche successiva, in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale. In caso di affidamento esclusivo, l’assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario». L’Inps in una recente circolare – aggiungono – ha precisato che nel modulo di domanda si può scegliere di attribuire il pagamento al 100% al genitore collocatario, ma l’altro genitore ha facoltà di modificare la domanda, chiedendo il pagamento ripartito al 50% tra i due genitori. In tal caso bisogna indicare anche l’Iban del secondo genitore, sul quale sarà versata la sua quota di assegno. La scelta di ripartizione al 50%, se avviene successivamente alla proposizione della domanda iniziale, ha effetto a partire dal mese successivo”. Inoltre, se nel nucleo familiare è presente un figlio maggiorenne, questi ha facoltà di chiedere direttamente all’Inps la quota di assegno di sua spettanza; altrimenti la domanda viene proposta da uno dei genitori.

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