venerdì, Aprile 26, 2024

Strage di Viareggio, in appello l’ex ad di Fs Mauro Morretti è stato condannato a 5 anni di carcere

L’ex ad di FS e Rfi Mauro Moretti e’ stato condannato a 5 anni nel processo di appello bis per la strage ferroviaria di Viareggio (Lucca) del 29 giugno 2009. Nel primo appello Moretti era stato condannato a 7 anni, in questo nuovo processo disposto dalla Cassazione la procura generale aveva chiesto 6 anni e 9 mesi. In questo processo Moretti non ha rinunciato ad avvalersi della prescrizione diversamente dai precedenti gradi di giudizio. “Dovevamo pensare a non fallire, come mi disse il presidente Prodi quando mi comunico’ la decisione del Governo di nominarmi ad del Gruppo Fs. Ricordo a memoria: ‘Caro ingegnere, Tirrenia e’ fallita, Alitalia e’ fallita; non possiamo permetterci la stessa fine per le Ferrovie. Faccia anche l’impossibile per evitarlo’. Ci siamo riusciti sempre salvaguardando gli investimenti per la sicurezza, per i quali e’ sempre stata garantita la priorita’ assoluta rispetto ad ogni altro investimento e spesa”. Lo ha detto l’ingegner Mauro Moretti in un passaggio delle sue dichiarazioni spontanee al processo di appello bis a Firenze di cui e’ attesa sentenza. Moretti ha anche affermato di esser stato “autore di tanti Piani di innovazione per migliorare la qualita’ e la Sicurezza”. Tra quelli da lui ricordati, il “primo fu per la de-coibentazione di circa 50.000 rotabili che contenevano amianto e definimmo un piano di interventi di circa 600 milioni degli attuali euro che fu attuato completamente in tre anni”, poi, alla Divisione Infrastrutture della vecchia Fs spA, “fui autore del Piano straordinario di manutenzione straordinaria del 1999: 3 mld di euro spesi in cinque anni per intervenire sull’armamento, ponti, viadotti gallerie, ecc. che versavano allora in condizioni precarie”, successivamente, agli inizi degli anni 2000 “fui l’autore del programma di digitalizzazione dei sistemi Ferroviari cioe’ dei sistemi di processo industriale per il controllo della circolazione dei treni, dei sistemi gestionali. Nel primo caso si svilupparono tutte le applicazioni specifiche di sicurezza ferroviaria”. “In attesa della sentenza M. M. trasforma l’aula di un tribunale in un consiglio di amministrazione”. Cosi’ i familiari delle vittime della strage di Viareggio (Lucca) su Fb criticano le dichiarazioni di Mauro Moretti prima che la corte di appello si sia ritirata in camera di consiglio per la sentenza. “A differenza di quello che si pensava di ascoltare in un’aula di tribunale – ha detto Marco Piagentini in un video – Moretti, ci ha illustrato come si tiene un consiglio di amministrazione delle ferrovie, quindi ha utilizzato un ambiente non consono a questo tipo di ragionamento, ha parlato di numeri, di statistiche che hanno poco a che fare”. Ma “Moretti – ha aggiunto Piagentini -, al momento in cui ha citato le vittime e le loro famiglie, ha fatto indignare noi familiari perche’ non puo’ citare i familiari delle vittime dopo 13 anni, strumentalizzandoli per un proprio tornaconto. Questo e’ vergognoso, e’ di basso profilo”. Inoltre “ha confermato che lui e’ responsabile della sicurezza in ferrovia, proprio come dicono i nostri avvocati da 12 anni. Infine, Moretti ha detto che lui ha avuto la disponibilita’ economica piu’ grande in ferrovie e che lui ha fatto molto per la sicurezza ferroviaria. Allora come e’ possibile che con tutte le procedure, tutti i soldi che hanno messo in sicurezza, a Viareggio sia transitato un treno come una bomba. La risposta la troviamo all’interno delle sentenze di primo grado, di appello e di Cassazione che lo condannano a sette anni. Vedremo oggi cosa confermera’ la corte di appello”. “Mi sono state attribuite frasi e comportamenti non rispettosi del vostro dolore, frutto di quel tragico disastro. Sono stato additato come persona fredda, insensibile; talvolta perfino disumana. Io, non mi riconosco in quella descrizione. Sento il dovere di dire che, se comunque, la rappresentazione di quelle frasi e quei comportamenti hanno causato in voi dolore e risentimento, non c’era nessuna intenzione da parte mia di suscitarli. E, per cio’, vi chiedo scusa”. Cosi’ Mauro Moretti nelle dichiarazioni spontanee fatte in udienza al processo di appello bis e riportate nella memoria scritta che i suoi difensori hanno consegnato ai giudici prima che si ritirassero in camera di consiglio per la sentenza. Quando Moretti ha iniziato a rivolgersi ai familiari delle vittime, essi hanno rumoreggiato in aula. Moretti aveva esordito dicendo: “Durante questi anni sono stato piu’ volte sollecitato a rilasciare dichiarazioni a mia difesa o invitato a reagire alle critiche, censure, spesse volte ingiurie di cui sono stato oggetto. Non l’ho fatto per rispetto alla Giustizia ed ai suoi rappresentanti. Non l’ho fatto, anche per rispetto alle famiglie delle vittime. Credo siano questa la sede ed il momento giusti”.
Redazione
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