domenica, Aprile 28, 2024

Usa, la Corte Suprema annulla le politiche ambientali del presidente Biden

La Corte Suprema americana ha stabilito che l’Environmental Protection Agency, l’agenzia per la tutela dell’ambiente, non ha l’autorità per limitare le emissioni delle centrali elettriche. Di fatto, la sentenza toglie al presidente Biden la possibilità di seguire la sua agenda per affrontare l’emergenza climatica.
Il regolamento per ridurre le emissioni
Per capire la portata della decisione della Corte Suprema bisogna fare un passo indietro. La sentenza si riferisce al Clean Power Plan, un regolamento federale messo a punto dall’ex presidente Obama per ridurre le emissioni delle centrali elettriche. Obama si era rivolto al Ministero dell’Ambiente americano, l’Environmental Protection Agency, per ridurre le emissioni di CO2 nel settore elettrico del 32%. L’obiettivo di Biden era dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 passando dalle centrali a carbone alle fonti rinnovabili per la produzione di energia.

La causa legale degli stati repubblicani

Dopo l’annuncio della legge gli stati repubblicani, tra cui la West Virginia, grande produttrice di carbone, hanno fatto causa. E la Corte Suprema gli ha dato ragione. La sentenza di giovedì ha stabilito infatti che il governo non può fare riferimento agli organi come l’Environmental Protection Agency per questo tipo di misure. La decisione della Corte arriva poco tempo dopo la sentenza che ha eliminato il diritto all’aborto a livello federale. Duro colpo per Biden – La sentenza rappresenta una seria battuta d’arresto per il presidente Biden, che ha iniziato il suo mandato presentando una delle agende climatiche più ambiziose nella storia degli Stati Uniti. In una dichiarazione ripresa dal New York Times, Biden ha definito la sentenza “un’altra decisione devastante che mira a far tornare indietro il nostro Paese”. Aggiungendo che la maggioranza conservatrice della Corte Suprema si è schierata “con interessi particolari che hanno condotto una campagna a lungo termine per togliere il nostro diritto a respirare aria pulita”.

Le conseguenze della sentenza

Gli Stati Uniti sono il paese che storicamente ha prodotto più gas serra a livello mondiale. La sentenza potrebbe avere delle ripercussioni a livello mondiale. Secondo la comunità scientifica gli Stati Uniti devono raggiungere l’obiettivo di dimezzare le loro emissioni entro il 2030 per limitare il riscaldamento globale medio a 1,5 gradi Celsius, o 2,7 gradi Fahrenheit, rispetto alle temperature prima della rivoluzione industriale. Oltre questa soglia, infatti, aumenta significativamente la probabilità di impatti catastrofici come ondate di calore mortali, siccità, incendi e tempeste.
Redazione
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