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Sono oltre 65mila gli aspiranti camici bianchi che oggi affronteranno il test d’accesso a Medicina e Chirurgia

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Sono 65.378 gli aspiranti camici bianchi che oggi affronteranno il test d’accesso a Medicina e Chirurgia. Si contenderanno i 16070 posti disponibili, 14740 per Medicina, 1330 per Odontoiatria. posti disponibili. Uno su quattro ce la farà.  I candidati dovranno rispondere a 60 quesiti a risposta multipla (5 le opzioni di risposta previste). Il tempo adisposizione è di 100 minuti. Il punteggio massimo previsto per la valutazione delle prove è di 90 punti. Quest’anno il numero di quesiti per ciascuna materia è stato rimodulato. La nuova ripartizione prevede il 15% del test per quiz di ragionamento logico, ragionamento numerico e humanities. La restante percentuale del test è attribuita alle materie disciplinari (biologia, chimica, fisica e matematica). Nello specifico sono previsti 4 quesiti di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi; 5 quesiti di ragionamento logico e problemi; 23 quesiti di biologia, 15 quesiti di chimica e 13 quesiti di fisica e matematica. Ogni domanda avrà 5 opzioni di risposta, di cui una sola corretta. Il punteggio massimo è di 90: 1,5 punti per risposta corretta, -0,40 per errore e 0 per risposta non data. Giovedì 8 settembre è in calendario il test per medicina veterinaria (9.524 gli iscritti), martedì 13 la selezione per i candidati in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria erogati in lingua inglese. Per il corso triennale perle professioni sanitarie la prova si terrà giovedì 15 settembre, mentre il 20 settembre è previsto il test per l’accesso alla laurea magistrale a ciclo unico in scienze della formazione primaria. Gli ultimi a sostenere la selezione, mercoledì 28 settembre, saranno i candidati ai corsi di laurea magistrale delle professioni sanitarie. Non mancano le polemiche. L’Unione degli Universitari alle 12 sarà alla Sapienza di Roma per manifestare contro i test. Mattinata di protesta anche a Palermo e a Bologna. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha affermato che fornirà “assistenza legale agli studenti che vorranno proporre un ricorso collettivo al Tar del Lazio contro i test di accesso a medicina2022″. Rivedere le modalità di accesso a Medicina, superando il classico test e prevedendo un percorso che, a partire dagli ultimi anni delle superiori, aiuti a comprendere la propria vocazione è la ricetta del presidente della Federazione degli Ordini dei Medici. “A tutti gli aspiranti colleghi i migliori auguri – ha affermato Filippo Anelli -. State per intraprendere un percorso di studi lungo e complesso, che vi apporterà le competenze scientifiche e tecniche necessarie per esercitare la nostra Professione”. Secondo Anelli sono necessari motivazione e vocazione che andrebbero messe alla prova prima di iniziare l’Università, a partire dalle scuole superiori. Le proposte di abolire tout court il numero chiuso lasciano “perplesso” il presidente Fnomceo. “Dobbiamo stare molto attenti a programmare correttamente il numero di medici e di specialisti – spiega -. Per anni avevamo molti più medici laureati rispetto ai posti nelle Scuole di specializzazione e al Corso di formazione in Medicina Generale. Risultato: almeno 3000 medici l’anno rimanevano “fuori”, “fermi in panchina”, senza possibilità di completare il percorso, intrappolati in quello che abbiamo definito “imbuto formativo. Ora più che mai – puntualizza Anelli – è necessaria un’attenzione particolare alla programmazione per formare il numero corretto di specialisti, senza ricreare l’imbuto formativo e senza cadere nell’imbuto lavorativo – conclude Anelli.

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