Standard & Poor’s stima che “la bolletta energetica dell’Europa supererà i suoi livelli pre-pandemia di ben oltre mille miliardi di euro” per effetto della stretta alle esportazioni di gas russo. “Gli alti prezzi aggraveranno la questione su chi debba sopportare questo massiccio fardello finanziario”, si legge in un report dell’agenzia di rating dedicato alle utilities europee. La chiusura “a tempo indeterminato” del Nord Stream, che S&P considera “permanente” nel suo scenario di base, aggiunge infatti pressione sulle aziende energetiche in relazione ai prezzi, alle forniture di gas ed energia elettrica e alla loro liquidità.
“Anche se lo stop del gasdotto riduce le forniture invernali all’Europa di solo il 2%, a fronte del livello di flussi di agosto, tutti i cali marginali pesano esponenzialmente sui prezzi di mercato, come l’aumento a doppia cifra di lunedì conferma”, ha detto
Dubois-Pelerin, responsabile per le utilities dell’area Emea di S&P. E ha aggiunto: “Le pressioni per rifornirsi e l’indicazione dei governi per accumulare ‘riserve a qualsiasi costo’ per far fronte alla stretta di Mosca non sono i soli fattori che ci aspettiamo continueranno a sostenere i prezzi altissimi di gas ed elettricità nei prossimi mesi”.
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