domenica, Maggio 19, 2024

Report della Cgia: “Sul caro bollette servono almeno 30 miliardi di euro”

Secondo l’ufficio studi della Cgia di Mestre, togliendo gli aiuti sin qui erogati, ci sono 82,6 miliardi di euro di rincari di luce e gas, che le famiglie e le imprese subiranno quest’anno rispetto al 2021: un cifra stimata come pari alla metà del Pil della Regione Veneto. Una cifra “mostre” per un incremento però – ragiona l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese – che è destinata a diminuire: “grazie agli effetti del decreto Aiuti ter”, che il Governo Draghi approverà la settimana prossima. Anche se – scrive in una nota ancora la Cgia – in linea puramente teorica se il Governo avesse a disposizione tutte le risorse necessarie per azzerare gli aumenti (senza ricorrere a un nuovo indebitamento), dovrebbe approvare una misura appunto da 82,6 miliardi. Ma in realtà, prosegue il dossier, stando alle notizie apparse in questi ultimi giorni, il nuovo decreto, proprio per non incorrere in un aumento del deficit, dovrebbe portare in dote non più di 12-13 miliardi.
Rincari quanto la metà del Pil Veneto: perchè questa cifra?
Secondo la metodologia di calcolo utilizzata dall’Istat, scrive il centro studi degli artigiani di Mestre, nell’indagine sulla spesa delle famiglie del 2021, inizialmente è  stato possibile stimare il costo sostenuto dalle stesse per l’energia elettrica e il gas, successivamente la Cgia ha aggiunto quello riconducibile alle imprese, arrivando ad un costo totale per l’anno 2021 di 80 miliardi di euro. Per l’anno 2022, invece, si è stimato un costo energetico complessivo, sempre a carico delle famiglie e delle imprese, di 207,4 miliardi di euro.        Pertanto, l’aumento del costo energetico totale 2022 su 2021 è stato di +127,4 miliardi di euro (con un incremento di ben il 159%).  Se a questa cifra in valore assoluto sottraiamo i 44,8 miliardi di aiuti economici contro il caro bollette erogati quest’anno dal Governo Draghi, l’incremento del costo dell’energia in capo a famiglie e imprese – rispetto l’anno scorso – è dunque di 82,6 miliardi.

“Servono 30 miliardi di nuovi aiuti”

Cgia: “Stiamo parlando di una cifra da far tremare i polsi, che se nelle prossime settimane non verrà sufficientemente mitigata rischia di far chiudere molte attività e di relegare in condizioni di povertà tantissime famiglie”. Con una spesa pubblica da mille miliardi, prosegue Cgia, “non dovrebbe essere difficile trovare altri 20 miliardi”.
Secondo l’associazione “bisognerà intervenire con almeno 30 miliardi di nuovi aiuti”.  Dove trovare le risorse secondo gli artigianiLa metà circa di questa cifra sembra essere stata . recuperata dal Governo senza dover ricorrere a nuovo debito. “Crediamo, vista la  gravità del momento, che non sarebbe un’eresia ricorrere ad un nuovo scostamento di bilancio per almeno altri 15-20 miliardi”. “Ovviamente – continua la Cgia – con l’assenso di Bruxelles che nel frattempo, dovrebbe allentare i vincoli normativi sugli aiuti di Stato”.
La Cgia ricorda infine che per fronteggiare la crisi pandemica in Italia, tra il 2020 e il 2021 – attraverso i ristori, i contributi a fondo perduto e i prestiti  agevolati – il governo aveva sostenuto famiglie ed imprese, con oltre 180 miliardi di euro. Ed “è stato grazie a queste misure se siamo riusciti a superare quel momento così difficile”.

Redazione
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