venerdì, Maggio 3, 2024

Cinema: addio a Irene Papas grande attrice greca celebre in Italia per “L’Odissea”

La grande attrice greca Irene Papas è morta all’età di 96 anni a Chiliomodi, vicino a Corinto, dove era nata il 3 settembre 1926 con il vero nome di Irene Lelekou. Nel 2018 era stato annunciato che Papas soffriva del morbo di Alzheimer da cinque anni. Da allora ha vissuto lontano dagli occhi del pubblico. L’attrice fece il suo esordio nel cinema internazionale con film di grande successo come “I cannoni di Navarone” e “Zorba il greco”. Nel 1968 fu scelta dal regista Franco Rossi per il ruolo di Penelope nello sceneggiato tv della Rai “Odissea”.  Ex moglie del regista greco Alkis Papas sposato nel 1947 (di cui ha conservato il cognome per la sua carriera), si fece conoscere nell’ambiente internazionale con il film La città morta (1952) di Frixos Iliadis al Festival di Cannes del 1952. A inizio carriera è stata anche modella, nel 1953 per gli stilisti Vincenzo Ferdinandi e Maria Antonelli. Nel cinema lavorò con successo in Italia, ove recitò in vari film, tra cui Una di quelle (1953) di Aldo Fabrizi, Le infedeli (1953) di Steno e Mario Monicelli, Attila (1956) di Pietro Francisci. Esordì a Hollywood interpretando il ruolo di protagonista femminile nel western La legge del capestro (1956) di Robert Wise, accanto a James Cagney, cui seguì Le avventure dei tre moschettieri (1957) di Joseph Lerner. Conobbe il suo maggior successo in patria nel film Elettra (1962) di Michael Cacoyannis, che rilanciò anche la sua carriera a Hollywood e le consentì di partecipare a varie produzioni americane, come I cannoni di Navarone (1961) di J. Lee Thompson, Zorba il greco (1964) di Michael Cacoyannis, Giallo a Creta (1964) di James Neilson, La fratellanza (1968) di Martin Ritt, Anna dei mille giorni (1969) di Charles Jarrott ed altre ancora. In Europa fu protagonista in pellicole importanti, come A ciascuno il suo (1967) di Elio Petri, Z – L’orgia del potere (1969) di Costa-Gavras, Le troiane (1970) di Michael Cacoyannis, La quinta offensiva (1973) di Stipe Delic. Tra gli altri suoi film si segnalano: Ifigenia (1977) di Michael Cacoyannis, Il leone del deserto (1981) di Mustafa Akkad, Assisi Underground (1985) di Alexander Ramati, Cronaca di una morte annunciata (1986) di Francesco Rosi, Sweet Country (1987) di Michael Cacoyannis. Lavorò anche in teatro e alla televisione, comparendo nel ruolo di Penelope nello sceneggiato Odissea (1968) e in Mosè, la legge del deserto (1974), nel ruolo di Sefora. Nel 1987 presiedette la giuria della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nel 1989 interpretò sotto la direzione di Mauro Bolognini I giganti della montagna di Luigi Pirandello, nel ruolo magico ma tragico della Contessa. Successivamente è apparsa in molti film al cinema e in televisione, tra cui Yerma (1999) di Pilar Távora, Il mandolino del capitano Corelli (2001) di John Madden e Un film parlato (2003) di Manoel de Oliveira.La Papas ha partecipato all’album della celebre band greca Aphrodite’s Child intitolato 666 (1972), protagonista di  una performance dalle chiarissime allusioni sessuali nel brano (Infinity). Il disco, concepito come doppio vinile, venne bloccato poco prima della pubblicazione[non chiaro]. Successivamente l’attrice ha registrato due album con il compositore Vangelis (tastierista del gruppo): Odes (1979) e Rapsodies (1986). Federico Fellini era un suo sincero ammiratore. Irene Papas era molto amica di Katharine Hepburn, con la quale nel 1971 recitò in Le troiane. La Hepburn una volta disse che Irene era “una delle migliori attrici nella storia del cinema”. In un’intervista, dopo la morte di Marlon Brando, la Papas dichiarò di aver avuto una relazione con l’attore americano in passato e che erano rimasti “cari amici” fino alla fine.
Redazione
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