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Il Parlamento europeo approva il rapporto in cui l’Ungheria viene definita “una minaccia sistemica”

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Il Parlamento europeo ha approvato il rapporto in cui l’Ungheria viene definita una “minaccia sistemica” ai valori fondanti dell’Ue. Il documento bolla anche Budapest come una “autocrazia elettorale” e chiede l’intervento della Commissione e del Consiglio perché attivino tutte le misure previste dall’articolo 7 dei trattati europei. Secondo i deputati, qualsiasi ulteriore ritardo equivarrebbe a “una violazione del principio dello Stato di diritto da parte del Consiglio stesso”.
La replica dell’Ungheria: “Il voto del Parlamento Ue è un insulto”
Un “insulto” all’Ungheria: così il ministro degli Esteri di Budapest, Peter Szijjarto, ha bollato la decisione del Parlamento europeo. Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro il rapporto. I gruppi ID ed ECR, che raggruppano gli europarlamentari di Lega e Fratelli d’Italia, hanno votato no in blocco. Il rapporto, approvato con 433 voti a favore e 123 contrari, sottolinea come l’articolo 7 (al paragrafo 1) “non richieda l’unanimità degli Stati membri per identificare un chiaro rischio di grave violazione dei valori Ue né per formulare raccomandazioni e scadenze precise”. “La mancanza di un’azione decisiva da parte dell’Ue ha contribuito all’emergere di un ‘regime ibrido di autocrazia elettorale’, cioè un sistema costituzionale in cui si svolgono le elezioni ma manca il rispetto di norme e standard democratici”. Nel testo della relazione si afferma che i valori sanciti dall’articolo 2 del Trattato sull’Unione europea (tra cui la democrazia e i diritti fondamentali) si sono ulteriormente deteriorati grazie ai “tentativi deliberati e sistematici del governo ungherese”.
Nel 2018, il Parlamento aveva adottato una relazione per delineare 12 aree di preoccupazione e avviare la procedura di attivazione dell’articolo 7 del Trattato sull’Unione europea per determinare l’esistenza di un chiaro rischio di grave violazione dei valori dell’Ue in Ungheria. “Le conclusioni di questa relazione sono chiare e irrevocabili: l’Ungheria non è una democrazia”, dichiara la relatrice Gwendoline Delbos-Corfield (Verdi/ALE).
“Era più che mai urgente che il Parlamento prendesse questa posizione, considerando il ritmo allarmante con cui lo Stato di diritto sta arretrando in Ungheria. Oltre a riconoscere la strategia autocratica di Fidesz, l’ampia maggioranza dei deputati che sostiene questa posizione non ha precedenti: ciò dovrebbe rappresentare un campanello d’allarme per il Consiglio e la Commissione”.

Usa: “Consideriamo l’Ungheria un partner e alleato Nato”

Sulla vicenda si è inserita anche Washington. “L’Ungheria è un Paese partner e un alleato della Nato”, ha detto infatti il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un punto con la stampa, commentando la condanna di Budapest da parte dell’Eurocamera. “Le alleanze si basano anche sui valori comuni e sono quelli che gli Stati Uniti vogliono sempre vedere rispettati”,

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