venerdì, Aprile 19, 2024

Ecofin: raggiunto l’accordo su un nuovo capitolo del Recovery in campo energetico

La buona notizia da Bruxelles è che la riunione dell’Ecofin (il vertice dei ministri dell’economia e delle finanze degli Stati membri dell’Unione europea) ha dato l’ok per adottare il piano elaborato dal Consiglio europeo sul RePowerEU. Secondo questa proposta, verranno modificati i Pnrr nazionali aggiungendo un ‘capitolo energetico’ e chiedendo di usare i prestiti del Next Generation Eu per gli investimenti in materia energetica. Il progetto, in sostanza, punta ad aggiungere un nuovo capitolo del RePower ai Piani nazionali di ripresa e resilienza, elaborati dagli Stati membri dell’Ue, nell’ambito del Next Generation. In tal modo, si potranno finanziare gli investimenti e le riforme-chiave per raggiungere gli obiettivi del piano energetico europeo. “Vedremo quante richieste di prestiti ci saranno da parte degli Stati membri prima di decidere sui prossimi passi” ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, al termine dell’Ecofin. L’eventuale redistribuzione dei prestiti non utilizzati da parte di alcune capitali, previsti nei Pnrr, a favore degli obiettivi indicati nel maxi-piano energetico RePowerEu, “richiederà ulteriore lavoro” ha specificato il commissario europeo per il Commercio. Dombrovskis ha poi aggiunto che si è deciso “di lavorare su ulteriori flessibilità temporanee per quanto riguarda i fondi di coesione rimanenti nel periodo di finanziamento 2014-2020, per utilizzarli nel contesto dell’attuale crisi”, precisando che “il RePowerEu e il Recovery non finanziano misure di sostegno al reddito o simili, questo necessita di diverse fonti di finanziamento”. Il vicepresidente della Commissione europea ha anche chiarito che a metà ottobre “la Commissione europea presenterà l’aggiornamento del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, per permettere ai governi di dare sostegno necessario e mirato all’economia”. Ma, nonostante gli strumenti messi in campo a livello europeo per fronteggiare l’aumento dei costi energetici e la crisi degli approvvigionamenti, i responsabili dell’economia di Bruxelles non escludono un periodo difficile, di “contrazione” nei prossimi mesi. “L’Europa sta pagando un caro prezzo per la dipendenza dai combustibili fossili russi” ha commentato il commissario europeo al Commercio. “Non possiamo più escludere una contrazione dell’attività economica nell’Ue durante l’inverno” ha detto Dombrovskis.  Un altro tema affrontato nella riunione dei ministri dell’economia e delle finanze dell’Unione europea ha riguardato il modo di affrontare la crescita dell’inflazione a livello continentale, con la proposta del commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni di ricorrere a uno strumento simile a quello di Sure, il programma adottato nel pieno dell’emergenza Covid: “Quello che abbiamo fatto con Sure durante la pandemia era una proposta interessante” e quel modello “basato sui prestiti potrebbe essere realistico”, ha detto Gentiloni arrivando alla riunione Ecofin, precisando che l’obiettivo “è aumentare la solidarietà per evitare la frammentazione, e non criticare questo o quello Stato”. Ma l’idea di Gentiloni ha subito incontrato l’opposizione della Germania, espressa dal suo ministro dell’economia Christian Lindner, che ha commentato: “Dobbiamo fare progressi sugli acquisti comuni di gas, dobbiamo cambiare la struttura del mercato elettrico, ma gli strumenti che sono stati utilizzati durante la pandemia non possono essere trasferiti uno a uno” in un contesto di “shock dell’offerta e uno scenario di inflazione”. Sulla stessa linea, la ministra delle Finanze olandese Sigrid Kaag, che pensa “non sia necessario” riproporre lo schema del modello Sure: “Siamo in tempi incerti, non sappiamo quanto sarà lungo l’impatto” della guerra “sull’inflazione e sull’economia. Dopo la crisi del Covid “ci sono miliardi e miliardi disponibili che noi possiamo usare. Dobbiamo liberare i fondi”.
Redazione
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