domenica, Maggio 19, 2024

Il governo che verrà, Matteo Salvini “chiede” due ministeri: la Famiglia e la Natalità

La giornata di lavoro del segretario della Lega, Matteo Salvini, ieri si è concentrata tutta in Lombardia, ma senza incontri pubblici. Prima ha incontrato a Milano Giancarlo Giorgetti e Attilio Fontana per fare il punto sulle strategie del partito, tra il nuovo governo e le regionali del prossimo anno. In serata a Saronno, in provincia di Varese, dove nella Sala ‘Aldo Moro’ di via Santuario si è tenuta l’assemblea provinciale dei militanti del Carroccio. Un momento di confronto per analizzare i risultati elettorali, la situazione politica e i piani futuri. A Saronno, dove l’assemblea era riservata solo ai soci ordinari, nonostante Salvini sia stato accolto “da un lungo applauso” ha preso voce l’ala maggiormente critica alla linea del segretario, quella che mette in discussione il progetto nazionale della Lega e chiede invece di tornare temi “nordisti” e al progetto autonomista. Il leader del Carroccio ha tentato di mediare con la base, tentando di rilanciare la sua strategia post-elettorale. Mentre diventa sempre più plausibile l’idea di un passo indietro del ‘capitano’ rispetto a suo ritorno al Viminale nel nuovo governo di centrodestra, sul tavolo restano le opzioni di un ministero degli Affari regionali, per trainare e attuare la riforma dell’autonomia, e “quello della Famiglia e Natalità”, così vorrebbe chiamarlo Salvini. Il segretario federale, parlando coi militanti, ha poi spiegato la perdita di voti della Lega alle Politiche con la partecipazione nel governo Draghi, cosa che spiegherebbe anche gli ottimi risultati di Giorgia Meloni, con Fdi all’opposizione. Poi l’analisi si è concetrata sul futuro esecutivo, come ha spiegato il senatore Massimiliano Romeo,  capogruppo della Lega a palazzo Madama nella scorsa legislatura, parlando coi giornalisti al termine della lunga assemblea. “Quello che si aspetta la gente, in generale, è che il governo sia più politico possibile perché il voto è stato molto emblematico, andava nella direzione che la gente vuole che la politica si prenda le proprie responsabilità”. Romeo ha negato che intorno alla composizione della squadra di governo vi siano veti o diktat, spiegando che “tante cose di cui abbiamo letto sui giornali, non c’è assolutamente nulla di tutto ciò. C’è invece la grande consapevolezza che in questo momento bisogna stare zitti e lavorare”.
Redazione
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