martedì, Maggio 14, 2024

Il governo che verrà, restano i “nodi” per l’Economia (sale Giorgetti) e il “caso” Ronzulli

Il totoministri prosegue con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che dovrebbe arrivare ad avere una lista di nomi definitiva entro giovedì. La casella più delicata resta quella dell’Economia: dopo i no di Fabio Panetta e Dario Scannapieco, la Meloni potrebbe cederla alla Lega, promuovendo Giancarlo Giorgetti (anche se non piacerebbe troppo a Salvini); resta in pole Gaetano Micciché, manager di Banca Intesa. Questa è comunque una settimana chiave in cui iniziare a dare forma al nuovo governo: giovedì 13, infatti, si riuniscono le nuove Camere (con l’elezione dei nuovi presidenti di Montecitorio e palazzo Madama) mentre dal 15 ottobre potrebbero iniziare le consultazioni al Quirinale.
Vicepremier e presidenti delle Camere
Il primo appuntamento del governo sarà con i presidenti delle Camere, e salvo grosse sorpese, dovrebbe esserci un accordo. Per la presidenza del Senato resta validissima la candidatura di Ignazio La Russa (FdI), fortemente voluto da Giorgia Meloni (anche se Salvini continua a insistere su Roberto Calderoli). Per la presidenza della Camera invece si rafforza il nome del leghista Riccardo Molinari.Come vicepremier Berlusconi punta sempre su Antonio Tajani (in pole anche per la Farnesina) con le alternative Anna Maria Bernini, Alessandro Cattaneo e Licia Ronzulli, mentre l’altro vicepremier potrebbe essere Matteo Salvini.
Sottosegreteria alla Presidenza del Consiglio
Circola il nome di un fedelissimo della leader di FdI, Giovanbattista Fazzolari, ma in corsa ci sarebbe anche il fondatore di Fratelli d’Italia Guido Crosetto. Nel ruolo del segretario generale della Presidenza del Consiglio invece Meloni vedrebbe bene Carlo Deodato, consigliere di Stato, attuale capo del dipartimento Affari giuridici di Palazzo Chigi.
Viminale: lo scatto di Giulia Bongiorno
Dopo che a lungo si è parlato del pressing di Matteo Salvini per assicurarsi il ministero dell’Interno, le ultime indiscrezioni portano invece ad altri due nomi, anche in considerazione del passo indietro del leader leghista (“Noi senza pretese particolari”). Quello (sempre in quota Lega) dell’avvocato Giulia Bongiorno, ex ministro della Pubblica Amministrazione nel governo giallo-verde, e quello del prefetto di Roma Matteo Piantedosi, l’ex capo di gabinetto di Matteo Salvini quando era il leader della Lega a occupare la poltrona di ministro.

Ministero della Transizione ecologica

Qui c’è in ballo l’ipotesi di istituire un ministero all’Energia, superando l’attuale accorpamento della delega al ministero per la Transizione ecologica ma anche quello precedente con lo Sviluppo economico. Un ministero che sottolineerebbe la crucialità del tema energetico, da affidare a una personalità come il già amministratore delegato di Enel ed Eni Paolo Scaroni.
Redazione
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