Lorenzo Fontana, neo presidente della Camera nella XIX Legislatura italiana, è ritenuto l’esponente di punta dell’ala dura della Lega. Veronese, classe 1980, è vicesegretario responsabile esteri del Carroccio dal 2016. Ultraconservatore e tradizionalista, non ha mai nascosto la sua fede cattolica, sempre in prima fila contro l’aborto, le unioni civili, la cosiddetta teoria gender, il matrimonio tra omosessuali e a difesa delle radici cristiane dell’Europa. La sua candidatura ha fatto storcere il naso a molti, considerato un elemento “divisivo”. Lorenzo Fontana, neo presidente della Camera nella XIX Legislatura italiana, è ritenuto l’esponente di punta dell’ala dura della Lega. Veronese, classe 1980, è vicesegretario responsabile esteri del Carroccio dal 2016. Ultraconservatore e tradizionalista, non ha mai nascosto la sua fede cattolica, sempre in prima fila contro l’aborto, le unioni civili, la cosiddetta teoria gender, il matrimonio tra omosessuali e a difesa delle radici cristiane dell’Europa. La sua candidatura ha fatto storcere il naso a molti, considerato un elemento “divisivo”. Ma Fontana ha posizioni nette anche in politica estera e per questo la sua candidatura da parte della Lega alla presidenza della Camera non è piaciuta a molti (“Fontana? Una provocazione, scelta più estremista e discutibile non potevano fare”, hanno fatto sapere dal Pd). Pochi giorni dopo il voto criticò le parole del presidente Biden. “Probabilmente, il presidente democratico è consapevole di quanto accadrà nelle elezioni di metà mandato, dove i patrioti Repubblicani vinceranno”, twittò commentando le parole di Joe Biden, quando dopo l’affermazione del centrodestra disse “avete visto cosa è accaduto in Italia, non possiamo essere troppo ottimisti”.
Fontana e la Russia