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I capi di Stato e di governo dell’Ue hanno raggiunto a Bruxelles un accordo sulle conclusioni del Consiglio europeo in materia di energia

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I capi di Stato e di governo dell’Ue hanno raggiunto a tarda notte a Bruxelles un accordo sulle conclusioni del Consiglio europeo in materia di energia. In particolare i leader invitano la Commissione e il Consiglio a presentare “urgentemente decisioni concrete” su un “corridoio dinamico temporaneo” per limitare “immediatamente” i rialzi “eccessivi” dei prezzi del gas. Dall’ acquisto congiunto volontario di gasall’eliminazione dei fattori che amplificano la volatilità dei prezzi passando per maggiori sforzi per risparmiare energia.
Von der Leyen
“Ora abbiamo una roadmap molto buona e molto solida per lavorare sui prezzi dell’energia”. I leader Ue “ci hanno dato le linee guida strategiche che volevamo sulle proposte presentate martedì scorso. Continueremo a lavorarci martedì prossimo nel Consiglio Energia”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Ora “lavoreremo a una proposta legislativa per rendere operativo un meccanismo di correzione del mercato” che eviti rialzi eccessivi dei prezzi del gas, conclude.
Michel
Il Consiglio europeo in corso a Bruxelles “è centrale, perché ha fissato un quadro preciso, senza tabù” per “agire insieme” con “forte determinazione” per conseguire “tre obiettivi: far abbassare i prezzi” dell’energia, “garantire la sicurezza degli approvvigionamenti” e “ridurre la domanda”, ha spiegato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Ora la Commissione e il Consiglio Energia “hanno l’incarico di lavorare” alle misure necessarie. Si prevede la mobilitazione di “mezzi nazionali”, ma anche “europei” per finanziare le necessarie azioni, al fine di “tutelare il mercato unico”, ha concluso. “Confido” che i cittadini europei “sentiranno molto presto gli effetti” delle decisioni assunte dal Consiglio Europeo in materia di energia, perché mandano un “segnale forte ai mercati”, ha quindi sottolineato. “Dobbiamo lavorare duramente ora per attuare le misure sul tavolo”, ha oncluso.
Rutte
I leader Ue hanno concordato che la Commissione valuti le necessità di finanziamento di RePowerEu, tenendo conto che ci sono ancora “centinaia di miliardi” di euro inutilizzati nella Recovery and Resilience Facility. E il tetto dinamico al prezzo del gas non dovrà allontanare il Gnl dai porti europei, ha precisato il premier olandese Mark Rutte, a Bruxelles. Bisogna, ha detto, “prima di tutto utilizzare tutti i fondi esistenti che abbiamo. C’è un accordo generale: centinaia di miliardi sono ancora disponibili nella Rrf, nel quadro finanziario multiannuale, in RePowerEu. In secondo luogo, valutare cosa potrebbe essere necessario dopo: ovviamente questo deve essere deciso e potrebbe accadere nelle prossime settimane. Voglio essere molto preciso: siamo disposti ad accettare che la Commissione” valuti i fabbisogni, “poi se emergessero” necessità aggiuntive di finanziamento “valuteremo le proposte. Ora non stiamo prendendo alcuna decisione su quale sarà la nostra opinione: ci sono così tanti soldi disponibili”. Quanto al limite di prezzo dinamico e temporaneo, “è uno strumento che potrebbe essere pronto nelle prossime settimane. Dobbiamo davvero valutare tutti i pro e i contro e le ramificazioni. Ad esempio, potrebbe anche portare a un prezzo base più alto” oppure “far navigare rapidamente il gas lontano dall’Europa, letteralmente. Ovviamente dobbiamo assicurarci di avere tutto sotto controllo: è per questo che abbiamo incaricato i ministri dell’Energia di lavorarci”, conclude Rutte.
Cosa c’è nell’accordo
Il Consiglio europeo, si legge, “invita il Consiglio e la Commissione a presentare urgentemente decisioni concrete sulle seguenti misure aggiuntive, nonché sulle proposte della Commissione, dopo averne valutato l’impatto in particolare sui contratti esistenti, compresa la non incidenza sui contratti a lungo termine, e tenendo conto dei diversi mix energetici e delle circostanze nazionali: acquisto congiunto volontario di gas, fatta eccezione per l’aggregazione vincolante della domanda per un volume pari al 15% del fabbisogno di riempimento dello stoccaggio, secondo le esigenze nazionali, e l’accelerazione delle negoziazioni con partner affidabili per cercare partnership reciprocamente vantaggiose sfruttando il mercato collettivo dell’Unione il peso e il pieno utilizzo della piattaforma energetica dell’Ue, aperta anche ai Balcani occidentali e ai tre partner orientali associati”.

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