“Come previsto, l’impennata autunnale ha triplicato i contagi nella Regione europea dell’Oms dall’inizio di settembre. Ma ciò non ha portato, finora, ai livelli precedenti di malattie gravi (decessi e ricoveri in terapia intensiva hanno visto piccoli aumenti) né agli effetti paralizzanti visti in precedenza sulla vita economica o sociale. Non è comunque il momento di rilassarsi. Nell’ultimo mese abbiamo anche assistito a un rialzo precoce dei casi di influenza stagionale, che ora ha portato a un aumento della positività nei pazienti ricoverati in ospedale con gravi infezioni respiratorie acute”. E’ il quadro tracciato oggi da Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa. Nella seconda settimana di ottobre, l’area ha pesato per quasi il 60% dei nuovi casi e il 42% dei decessi a livello mondiale, evidenzia Kluge. “Con Covid e influenza in co-circolazione, la salute delle persone vulnerabili, inclusi anziani, immunodepressi, donne in gravidanza e neonati, è a maggior rischio – avverte – Dobbiamo continuare a fare del nostro meglio per prevenire le infezioni, proteggere i più vulnerabili e preparare i nostri sistemi sanitari a gestire molteplici minacce. La vaccinazione rimane uno dei nostri strumenti più efficaci contro l’influenza e il Covid, e invito tutti coloro che sono idonei a ricevere l’antinfluenzale e il richiamo anti-Covid di farlo il prima possibile”. L’appello è a proteggersi. “I vaccini sono sicuri e i vaccini funzionano. Per Covid e influenza, come per malattie come la polio, i vaccini possono salvare vite e lo fanno. Le altre principali risposte in termini di politiche per Covid sono la sorveglianza continua e la certezza dell’accesso agli antivirali per le popolazioni a rischio”, conclude Kluge ricordando che “ad oggi la Regione europea dell’Oms ha visto oltre 260 milioni di casi, e 2,1 milioni di morti”. Nell’area “abbiamo somministrato più di 1,6 miliardi di dosi di vaccino. La scorsa settimana abbiamo segnato 1.000 giorni dalla segnalazione dei primi casi di Sars-CoV-2. Stiamo entrando nel nostro terzo inverno pandemico, ma siamo più attrezzati che mai”.