lunedì, Maggio 6, 2024

Sono ancora in attesa di un porto dove sbarcare i 179 migranti che dal 24 ottobre sono a bordo della nave “Humanity 1”

Sono ancora in attesa di un porto dove sbarcare i 179 migranti che dal 24 ottobre sono a bordo della Humanity 1, la nave battente bandiera tedesca che si trova dinanzi le coste della Sicilia. Fra loro oltre 100 minori, la maggior parte dei quali non accompagnati, e un bambino. “E inaccettabile e contro il diritto internazionale lasciare i sopravvissuti bloccati in mare per oltre una settimana e prolungare le loro sofferenze”, afferma all’Adnkronos Mirka Schäfer, advocacy officer di Sos Humanity. “Ci aspettiamo che le autorità competenti ci assegnino un luogo sicuro il prima possibile in conformità con il diritto internazionale – affermano dalla Ong – Le condizioni mediche a bordo finora sono stabili, tuttavia l’incertezza dei sopravvissuti aumenta ogni giorno che dobbiamo aspettare per un porto sicuro. Il senso di attesa senza fine incide sulla condizione psicologica, soprattutto per l’elevato numero di minori a bordo”.  I 179 migranti a bordo sono stati soccorsi in acque internazionali nel Mediterraneo in tre diversi salvataggi: il primo, il 22 ottobre, con 45 sopravvissuti presi a bordo; gli altri due, il 24 ottobre, con 113 e 22 sopravvissuti. “Il capitano di Humanity 1 – riferisce la Ong – ha inviato una richiesta di Place of Safety a tutte le autorità competenti il 23 ottobre, compresi i Centri di coordinamento dei soccorsi a Malta e in Italia. Fino a oggi in totale sono state inviate 17 richieste. Abbiamo tenuto tutte le autorità competenti, compresi i centri di coordinamento dei soccorsi in Italia e Malta, debitamente informati su tutte le fasi in qualsiasi momento, comprese le informazioni sull’allarme di soccorso, la valutazione del caso, il salvataggio stesso e tutte le fasi di richiesta di un luogo sicuro per i sopravvissuti”. “Nei loro Paesi di origine, nel viaggio verso la Libia e in mare, alcuni dei sopravvissuti hanno assistito alla morte dei loro compagni di viaggio o hanno subito violenze estreme“. Così Luca, lo psicologo che si trova a bordo della Humanity 1 insieme a 179 migranti soccorsi nel Mediterraneo, riferisce all’Adnkronos i racconti raccolti da alcuni dei sopravvissuti salvati, il 24 ottobre, da un gommone sovraffollato. Sulla Humanity 1. “Molti di loro – prosegue – hanno dovuto vedere amici o familiari annegare, cadendo dal gommone la notte prima del loro salvataggio. Proprio per questo la maggior parte dei minori a bordo mostra condizioni psicologiche critiche e chiare conseguenze degli eventi traumatici vissuti. Ogni giorno, il loro bisogno di raggiungere un luogo sicuro diventa più urgente”.
Redazione
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