martedì, Maggio 14, 2024

Migranti, il ministro Piantedosi ribadisce la linea dura: “In Italia illegalmente non si entra”

Linea dura del ministro Piantedosi sull’immigrazione. “Agiamo con umanità e fermezza: non abbiamo nessuna intenzione di venire meno ai doveri dell’accoglienza, ma in Italia non si entra illegalmente, la selezione non la fanno i trafficanti di esseri umani. Vogliamo governare i flussi anziché subirli”, ha detto il responsabile del Viminale nella sua informativa al Senato. “E’ un dovere assicurare condizioni dignitose a chi accoglie e a chi viene accolto”. “Il tema della dignità è una priorità”, ha aggiunto. Il ministro dell’Interno ha poi sottolineato che nel nostro Paese “ci sono 100mila migranti nel sistema di accoglienza e le prefetture segnalano una saturazione dei posti disponibilità e criticità”. Il governo, in materia di gestione dei flussi migratori, “vuole invertire una rotta che per anni non ha tenuto conto dell’interesse nazionale. E’ indispensabile che la gestione non sia affidata allo spontaneismo o alle organizzazioni di trafficanti di essere umani”. Piantedosi ha quindi spiegato che “l’Italia è favorevole a un piano complessivo di sviluppo del Nord Africa che coniughi le misure per la crescita con quelle di contrasto al traffico degli esseri umani, con una maggiore collaborazione per evitare le partenze dei migranti”. Al 10 novembre – ha spiegato – sono state presentate 69.078 richieste di protezione internazionale, ben il 56% in più rispetto al 2021. Sono state prese 50,048 decisioni, il 27% in più e di queste il 57% ha avuto come esito un diniego”. Per quanto riguarda il numero di arrivi in Italia nel 2022, ha aggiunto il ministro, “sono aumentati del 60%. Ad oggi sono oltre 90mila i migranti entrati in Italia”. Sui recenti attriti con la Francia, “i fatti evidenziano come la Ocean Viking si sia diretta autonomamente verso le coste francesi. Una decisione mai auspicata dall’Italia e che ha creato attriti sul piano internazionale, assolutamente non voluti dal governo”. Piantedosi ha anche sottolineato che “la presenza di navi Ong continua a rappresentare un fattore di attrazione, un ‘pull factor’ per i flussi di migranti e sono importanti anche per le organizzazioni criminali che basano il loro modus operandi sulla presenza di assetti Ong nell’area”.
Redazione
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