giovedì, Aprile 25, 2024

Milano, negata la richiesta di libertà condizionale all’ex bandito Renato Vallanzasca

Renato Vallanzasca si è visto negare la richiesta di liberazione condizionale, o in subordine di semilibertà, dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. I giudici, nel motivare la decisione, scrivono che l’ex protagonista della mala milanese degli anni ’70 e ’80, in carcere da “circa cinquant’anni con fine pena mai, non si è ravveduto e non ha risarcito le vittime”. Da “un diverbio avuto ad agosto con un agente della penitenziaria durante il controllo delle urine, di ritorno a Bollate da un permesso premio – si legge -, emerge tutt’ora il carattere intemperante” del 72enne. Il tentato furto di mutande in un supermercato nel 2014 – Una precedente istanza era stata sempre bocciata dai giudici milanesi con conferma della Cassazione nel marzo 2021. Decisione che i giudici riportano anche nell’attuale provvedimento, richiamando sempre quel tentativo di rapina del 2014 (di mutande e altri pochi oggetti) in un supermercato a Milano, quando era in semilibertà.

“Non ha mostrato segni positivi di ravvedimento”

Il Tribunale ha specificato inoltre che l’ex bandito della Comasina non ha ancora mostrato “comportamenti positivi di ravvedimento, da cui poter desumere l’abbandono delle scelte criminali”. Presupposto che è mancato anche in questi ultimi due anni, secondo i giudici, assieme a quello necessario del “risarcimento del danno” alle vittime dei reati che ha commesso.

Pm: per Vallanzasca altri 6 mesi di isolamento

La richiesta di Secondo i giudici, sebbene Vallanzasca, come risulta dalle relazioni, sia “un uomo provato”, va detto che “le condizioni di salute del detenuto non possono avere rilievo” per concedere ciò che chiede. Tra l’altro, il pm delle esecuzioni Adriana Blasco ha chiesto di applicare a Vallanzasca altri 6 mesi di isolamento diurno sulla base del calcolo del cumulo pene. In passato l’ex “re della Comasina”, condannato, tra le altre cose, per l’omicidio di due agenti di polizia a Dalmine (Bergamo) nel 1977, aveva già passato 3 anni in isolamento diurno (periodo terminato il 5 ottobre 2001).
Redazione
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