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La Corte Costituzionale “salva” l’obbligo del vaccino anti-Covid, introdotto dal governo Draghi nel 2021

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La Corte Costituzionale “salva” l’obbligo del vaccino anti-Covid, introdotto dal governo Draghi nel 2021, per alcune categorie professionali e gli over 50. La Consulta ha ritenuto inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari.
Non sproporzionato obbligo per il personale sanitario – In particolare, la Corte ha ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per coloro che esercitano le professioni sanitarie che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali. Invece, sono state ritenute non irragionevoli e neanche sproporzionate le scelte adottate in periodo di pandemia sull’obbligo vaccinale del personale sanitario.
Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso. E ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico. E’ quanto rende noto l’Ufficio comunicazione e stampa della Corte costituzionale, in attesa del deposito delle sentenze.
La sentenza si pone in linea con la giurisprudenza della Corte che già nel 2018 si era pronunciata a favore dell’obbligo vaccinale in presenza di tre condizioni: se migliora la salute dell’individuo e della collettività, se le conseguenze sono tollerabili e se, in caso di danni ulteriori e non prevedibili, è previsto un equo indennizzo.
Si tratta di una decisione destinata a far discutere. Già merccoledì una cinquantina di No vax provenienti da tutta Italia avevano manifestato davanti alla Consulta con tricolori stretti al collo, cartelloni e felpe con scritte inneggianti alla libertà. E toni accesi erano stati usati durante l’udienza pubblica della Consulta dagli avvocati dei dipendenti e dei professionisti sospesi per non essersi vaccinati, che avevano parlato di un “ricatto dello Stato”.
Intanto è stato calcolato che tra gli over 50 sono oltre un milione e mezzo, per l’esattezza 1.693.294, gli italiani che non si sono vaccinati. La maggioranza di loro, 808.958, appartengono alla fascia di età tra i 50 e i 59 anni, che ha pure visto complessivamente un’adesione alla campagna per la prevenzione del Covid pari al 90,50%. I più ligi sono stati gli ultraottantenni: 4.402.891 di loro, cioè poco più del 95% si sono sottoposti all’iniezione.

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