mercoledì, Maggio 22, 2024

Record di contagi per l’influenza “australiana” in Italia

La corsa dell’influenza, quest’anno ribattezzata “australiana” non si arresta: secondo la rete di sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ultima settimana sono stati 943mila gli italiani colpiti da sindromi simil-influenzali. In totale, dall’inizio della stagione, sono oltre 3,5 milioni le persone contagiate. L’incidenza degli ultimi 7 giorni, pari a 16 casi ogni mille abitanti, ha già superato il picco di tutte le stagioni precedenti, a partire dal 2009. I contagi continuano a colpire in maniera particolarmente elevata i bambini al di sotto dei 4 anni: in questa fascia di età si registrano 50,16 casi per mille; in pratica 1 bambino su 20 nella scorsa settimana è stato messo a letto dall’influenza. Elevati anche i tassi nella fascia tra 5 e 14 anni, pari a 29,29 per mille; incidenza pari a 13,16 casi per mille nella fascia 15-64 e 6,44 casi per mille negli over-65. In quasi tutto il Centro-Nord l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è classificata come ‘molto alta’; in Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo sono stati registrati tassi superiori ai 20 casi per mille abitanti. Questa settimana non sono disponibili i dati relativi al monitoraggio virologico; ciò non consente di sapere quante delle sindromi simil-influenzali siano da attribuire a virus influenzali veri e propri e quanti, invece, ad altri virus respiratori. Tuttavia, il monitoraggio della scorsa settimana aveva confermato un alto tasso di circolazione di virus dell’influenza: in particolare dei 717 campioni analizzati dai laboratori afferenti alla rete InfluNet, 275 (il 38,3%) erano risultati positivi al virus influenzale, in particolare quelli di tipo A (specie H3N2). Appena il 4% (29 campioni) era risultato positivo a SarsCov2. Più alto, invece, il numero di campioni positivi per il virus respiratorio sinciziale: 63 campioni, pari a quasi il 9%. Quest’ultimo dato potrebbe spiegare l’alto numero di bambini ammalati.
L’appello dei pediatri: “Questo è il momento giusto per vaccinare il proprio bimbo”
Immediato l’appello dei pediatri: “Se non lo si è fatto ancora non si perda tempo: questo è il momento giusto per vaccinare il proprio bimbo, anche se senza patologie croniche o fragilità”, ha detto la presidente della Società italiana di Pediatria, Annamaria Staiano. “Ricordiamo che la vaccinazione è particolarmente raccomandata per tutti i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni, e per tutti i soggetti di ogni età con patologie croniche che aumentano il rischio di complicanze incorso di influenza”, ha aggiunto.
Bassetti:  “Rafforzare fin da ora i posti letto destinati all’influenza”
“Oggi a me preoccupano molto di più l’influenza stagionale rispetto al Covid-19”, ha spiegato all’agenzia AGI l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “Rischiamo di essere travolti durante le vacanze di Natale e per questo bisognerebbe rafforzare fin da ora i posti letto destinati all’influenza. Il rischio è di isolare persone positive a un tampone per la ricerca di Sars-Cov2 che stanno però benissimo e non avere posto in reparto per altre effettivamente malate”, ragiona l’infettivologo. Gli ospedali avrebbero però dovuto organizzarsi prima, perché che i virus influenzali sarebbero stati ‘cattivi’ quest’anno, dopo due anni e mezzo di quiete dovuta a mascherine e distanziamenti, era ipotizzabile. “Il rischio è uno tsunami, soprattutto per gli anziani. Ricorda ciò che era avvenuto 13 anni fa con la Suina, ma in quel caso il virus H1N1 aveva colpito i ragazzi, perché i più grandi avevano una memoria immunitaria nei confronti del simile virus della Spagnola”, aggiunge Bassetti. Per il Covid invece oggi, secondo l’infettivologo, sono gli “immunodepressi sprovvisti di quarta dose e i grandi anziani”. “Parliamo però di poche migliaia di persone contro milioni – dice -. Saremo pronti dal 23 dicembre al 9 gennaio per dare posti letto a chi avrà problemi a causa dell’influenza? Questa è a tutti gli effetti una pandemia. Siamo pronti con un piano pandemico per le vacanze di Natale?”, si chiede Bassetti. Perché farsi ‘colpire’ da un virus conosciuto, dopo aver domato la bestia Coronavirus, sarebbe una grande beffa.
Iqvia: Italiani nell’ultima settimana hanno speso 299 milioni di euro in farmaci da banco per la tosse
E con l’epidemia influenzale e i virus respiratori che stanno colpendo forte, gli italiani in queste settimane si stanno recando sempre più spesso in farmacia. Nell’ultima settimana di novembre hanno speso 299 milioni di euro in farmaci da banco per la tosse, portando a un aumento di vendite del 77% in termini di fatturato rispetto a un anno fa e del 14% rispetto alla settimana precedente. In termini di volumi, dal 21 al 27 novembre, sono state 25,9 milioni le confezioni vendute senza ricetta, anche queste in crescita del 14% in una settimana e del 72% rispetto a un anno fa. È quanto emerge dai dati di Iqvia sulle vendite in farmacia
Redazione
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