lunedì, Aprile 29, 2024

Il delegato Renato Galluso: “Il mio programma per Cerenova”

Intervista al delegato territoriale per la frazione di Cerenova

e al trasporto su ferro, Rapporti con RFI Trenitalia Pendolari

 

Ricordo ancora la prima intervista che feci a Renato Galluso, appena fu nominato nuovo delegato per i rapporti con Trenitalia e RFI. Già lo conoscevo perché era uno dei più temuti e rispettati controllori sulla linea ferroviaria da Roma a Civitavecchia. Non era il primo delegato che avevo sentito. In quegli anni la nostra stazione ferroviaria era indubbiamente la più scarsa in assoluto su tutta la linea. Mancava di tutto. Non c’erano neanche le pensiline, e quando pioveva era un inferno. Alla domanda se c’erano speranze di avere finalmente anche noi una stazione degna di questo nome, Galluso mi descrisse una struttura bellissima, con tanto di aiuole con i fiori. Me la raccontò come se la vedesse realmente davanti. Non è che ci credessi o ci sperassi molto. Ma, sotto l’onnipresente cappello, la sua espressione determinata non ammetteva repliche. Ma aveva ragione lui. Adesso abbiamo sicuramente la stazione più bella di tutta la linea, a parte Termini. Mi direte che non l’ha costruita lui, e non l’ha nemmeno pagata il Comune. È vero. Ma anche prima di lui sarebbe stata la stessa cosa, ma non è mai successo nulla. Come direbbe Galluso, non basta volere una cosa. Bisogna battere tutte le strade, fare il mastino con tutti i dirigenti responsabili che possono contribuire alla realizzazione, e non mollare mai fino alla sua realizzazione. E Galluso, per quanto riguarda la nuova stazione di Cerenova, ha fatto proprio così. Per questo, anche se quello che ci ha descritto nell’intervista che segue è a tutti gli effetti un programma elettorale, io un po’ di credito che porterà avanti tutto quello che dice, lo darei.
Mi sembra che questa volta la sua delega sia più ampia
“Si, è più ampia. Mantengo sempre quella dei rapporti con Trenitalia, con RFI e via dicendo. Ma adesso ho anche quella per la frazione di Cerenova. Dove c’è molto da lavorare.”
Ha già dei progetti in mente?
“Si, ma non sono quelli dei grattacieli e dei porti. Sto per proporre le cose essenziali. Quelle che servono maggiormente al cittadino. Ho già un elenco che ho presentato durante la campagna elettorale. Sono innanzitutto tutte cose fattibili.”
Quali sono le maggiori priorità per lei?
“Il tema della mobilità e della ciclabilità rappresenta una delle sfide più importanti per il nostro Paese che guarda ad un futuro sostenibile. Bisogna progettare metodi e percorsi alternativi ai mezzi inquinanti. E soprattutto garantire la sicurezza negli spostamenti all’interno dell’area comunale.”
Può farmi degli esempi di quello che pensa di proporre?
“Per esempio, abbiamo bisogno di una ciclostazione, con almeno cento posti, nella stazione ferroviaria. Adesso abbiamo già qualche rastrelliera, e altre ne ho chieste a RFI. Ma non sono sufficienti, perché i pendolari sono aumentati di molto. Abbiamo bisogno soprattutto di una postazione coperta dalle intemperie, e sorvegliata. Ma non dobbiamo pensare solo alla stazione. Dobbiamo mettere le rastrelliere davanti ai centri commerciali, agli uffici pubblici, ai mercati o ai diversi punti di interesse o di ritrovo.”
Questo vuole dire aumentare l’utilizzo delle biciclette. Ha pensato anche alla sicurezza?
“Dobbiamo individuare dei percorsi selezionati. Quelli che portano ai punti di interesse che le dicevo prima. Dei percorsi di raccordo con la stazione, le scuole, la posta, tanto per fare pochi esempi. E bisogna metterli in sicurezza. Non bisogna fare necessariamente tutte piste ciclabili. Basterebbe evidenziarle e proteggerle con segnaletica orizzontale o verticale, per esempio. In modo che l’automobilista capisca che si tratta di un percorso custodito di sicurezza.”
A proposito di sicurezza, molti cittadini si lamentano dei pericoli che corrono scendendo dalle fermate del COTRAL
“Questa è una battaglia che porto avanti da anni. In un paese normale non può esistere che mi fai scendere in mezzo alla strada, e io non posso attraversare in sicurezza. Mi devi garantire un percorso in sicurezza.”
Come ha detto lei, è una questione che va avanti da anni. Perché è così difficile trovare una soluzione?
“Non è facile perché non se non si prende seriamente l’impegno. La politica, la persona preposta alla soluzione del problema si deve interessare, e si deve prendere l’impegno di portarlo fino in fondo. Senza guardare in faccia a nessuno, e senza avere paura di pretendere una risposta da chi può risolvere. L’ho fatto con RFI al tempo della stazione, quando chiamavo una volta al giorno.”
Speriamo che otterrai gli stesi incredibili risultati di quando ti sei battuto per la stazione a Marina di Cerveteri
“Bisogna semplicemente capire chi sono i funzionari responsabili che ti possono aiutare, e poi andare fino in fondo. Non basta denunciare una situazione, e poi aspettare che qualcuno la risolva. Per la questione delle fermate pericolose sull’Aurelia, ho già verificato che la competenza è dell’ANAS e del COTRAL. In ogni cosa c’è sempre un responsabile.”
E devi martellarlo fino a quando non ti risolve il problema…
“Esatto. Bisogna fare domande, ed esigere le risposte. Non si possono accettare risposte evasive.”
Cerveteri, il Delegato Renato Galluso: “Questo è il mio programma per Cerenova”
Altri punti del suo programma?
“Un’altra questione da affrontare è la viabilità nell’area antistante la stazione. È impensabile che se tu non trovi un posto libero al primo tentativo, poi devi rifare tutto il giro per ritornare al parcheggio. Una volta entrato nel parcheggio puoi solo uscire e fare il giro del quartiere. Incentivando così anche comportamenti poco ortodossi per ritornare velocemente sul posto. Bisognerebbe poi creare delle corsie dove permettere la salita e la discesa dei pendolari accompagnati, senza creare le code che si formano adesso. E naturalmente bisognerà fare attenzione a creare gli spazi per un agevole passaggio dei mezzi di soccorso.
Non penserà anche ai collegamenti tra la stazione e il paese e le frazioni?
“Certo. Bisognerà creare un collegamento, una sincronizzazione con i treni in arrivo o in partenza. L’attesa non dovrà essere più di 5, 10 minuti.”
Ma questo non dovrebbe essere la situazione normale?
“Dovrebbe… Ma ancora non lo fanno. Dovrebbe essere previsto almeno per i treni delle fasce orarie più importanti. In questo modo si incentiverebbe anche l’uso del treno, e l’abbandono del mezzo privato.”
Prima abbiamo parlato di mobilità in bicicletta. Ma non è che per i pedoni, specialmente per quelli a ridotta mobilità, la situazione è migliore
“Innanzitutto dobbiamo prevedere degli attraversamenti pedonali luminosi, per garantire migliore sicurezza. Poi facciamo l’esempio di una persona anziana o di un disabile, ma anche di una persona qualsiasi, che voglia andare dal centro commerciale di via Sergio Angelucci alla Posta. Non c’è un percorso in sicurezza. Non c’è un marciapiede. Quindi dobbiamo creare un percorso come quelli che dicevamo prima per le biciclette. Non bisogna costruire nulla di particolare. Basterebbe un percorso, in sicurezza, ben evidenziato con segnaletica orizzontale e verticale o dei lampeggianti. Lo stesso per raggiugere i principali punti di interesse, come la stazione. Questo sarà un punto importante del mio programma.”
Redazione
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