venerdì, Marzo 29, 2024

Se proteggiamo il mare, proteggiamo noi stessi

Mi chiamo Nicole e frequento come allieva il plesso G. Falcone di Ladispoli. Nella nostra scuola abbiamo iniziato un progetto che ha come titolo “Vivere il mare”, e quindi per due ore io e la mia classe insieme ad un’ altra classe ci siamo riuniti in un atrio della scuola dove a parlarci sono state due signore di cui una di nome Giovanna. Nella prima ora la signora Giovanna ci ha parlato di un gran velista: Matteo Miceli. Matteo ha compiuto quasi un intero giro intorno al mondo, perchè dico quasi? Ora vi spiego… Matteo è partito tranquillamente da Riva di Traiano, e sulla sua barca a vela portò un kit di emergenza, degli attrezzi per aggiustare per esempio, la chiglia (parte inferiore della barca immersa sott’acqua che serve a non farla ribaltare), poi si è portato sulla sua barca a vela le sue due galline a cui era molto affezionato, però vi starete chiedendo che cosa mangiava sulla barca? Mangiava il pesce, le uova delle galline e il cibo che si era preparato prima di partire. Una cosa triste è che una gallina morì. Quando arrivò in Australia aveva bisogno di una sosta quindi si fermò, però le persone gli dissero che se voleva fermarsi doveva uccidere la sua gallina perchè non poteva portare in Australia animali non originari di lì, allora Matteo si rifiutò di uccidere la sua gallina e si rimise in viaggio. Ad un certo punto la chiglia si rovinò perchè si era incagliata in un filo di metallo, però avendo costruito lui la barca sapeva anche come aggiustarla, quindi strinse i bulloni della chiglia e si rimise in viaggio. La chiglia si staccò e la barca si ribaltò. Sull’albero della sua barca a vela aveva un GPS che serviva a far sapere alla sua e-chip dove si trovava. A bordo della barca aveva una zattera gonfiabile e un salvagente, quindi prese zattera, salvagente e gallina e aspettò i soccorsi. Nel frattempo cercò di mettere in salvo la gallina ma non ci riuscì e morì affogata. I soccorsi finalmente arrivarono e riuscirono a salvare Matteo riportandolo a Fiumicino, la barca purtroppo è rimasta nell’Oceano per anni, però Matteo è ancora alla ricerca della sua amata barca. Matteo, nel frattempo, si è sposato ed è tutt’ora un velista importante. Quelle due ore di giovedì sono state interessanti e molto belle, (anche perché abbiamo saltato due ore di aritmetica). Nella seconda ora abbiamo parlato dei fattori inquinanti del mare e di chi ci vive dentro, ad esempio abbiamo spiegato cosa sono i fattori bionici e i fattori abiotici: FATTORI BIONICI = Organismi viventi che si trovano nel mare; FATTORI ABIOTICI = Questi fattori che si trovano nel mare non sono organismi viventi, ma sono solo elementi importanti per il mare e per chi ci vive. Abbiamo parlato della Posidonia, al riguardo infatti abbiamo detto che è una pianta importantissima che ora non viene più considerata un rifiuto ma anzi, un bene prezioso per l’ambiente. Abbiamo parlato dei tipi di inquinamento: INQUINAMENTO AGRICOLO = Uso eccessivo di fertilizzanti e pesticidi nelle piante, negli ortaggi e nella frutta; INQUINAMENTO INDUSTRIALE = Rigetto nel mare di sostanze chimiche e nocive a noi esseri viventi; SCARICHI DELLE PERSONE INCIVILI = Rigetto nel mare di oggetti sia di plastica che di altri materiali E infine abbiamo parlato delle coste del Lazio che partono da sud di Gaeta e terminano in Toscana, hanno pochissimi tratti rocciosi e sono basse e sabbiose e con diverse insenature. RICORDIAMO CHE SE PROTEGGIAMO IL MARE, PROTEGGIAMO NOI STESSI.
Nicole Tucci
IA – I.C. Ladispoli1
Redazione
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