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martedì, Ottobre 8, 2024

Spagna: il Parlamento ha dato il via libera alla “legge trans” e alla riforma della normativa sull’aborto

In Spagna il Parlamento ha dato il via libera alla cosiddetta “legge trans” e alla riforma della normativa sull’aborto. Il “sì” finale è arrivato in entrambi i casi dopo un ultimo passaggio al Congresso dei deputati. La norma sul cambio di sesso contempla il diritto alla libera “autodeterminazione di genere” per tutti gli over 16. La riforma sull’aborto, da ora in poi consentito anche senza il consenso dei genitori, per le ragazze sopra i 16 anni, include un congedo per mestruazioni “invalidanti” coperto dallo Stato (quello di Madrid non è il primo governo europeo ad avallare una legge del genere). La legge che “depatologizza” la transessualità, è stata approvata con 191 voti a favore, 60 contrari e 91 astensioni. In aula erano presenti attivisti dei collettivi Lgbti che hanno esultato dopo il voto. Con questa norma “facciamo un passo in avanti” per i diritti Lgbti e perché “i minori trans si sentano più compresi”, “ci hanno detto che era impossibile, oggi è legge”, ha affermato la ministra per le Pari opportunità Irene Montero nel suo intervento al Congresso, prima della votazione. Il provvedimento è stato fortemente criticato dall’opposizione, Partito popolare e Vox, e ha creato divisioni anche all’interno della coalizione di maggioranza, formata da Unidas Podemos e Psoe) e dello stesso partito socialista durante il lungo iter parlamentare. In particolare il Psoe avrebbe voluto introdurre l’autorizzazione del giudice per il cambio di nome e sesso all’anagrafe anche per i minori tra i 14 e i 16 anni. “La legge riconosce qualcosa di semplice, che se sei trans hai diritto ad esempio ad affittare un appartamento o a dirvertirti in un luogo pubblico senza essere discriminato”, permetterà alle persone di “non avere paura a dire chi si è”, ha affermato Montero, che ha avvertito che “il cammino non finisce qui”, “manca il riconoscimento dei diritti per le persone trans migranti e si possono ampliare anche i diritti dei minori trans”, ma la normativa è comunque un primo passo. Per quanto riguarda la riforma della legge sull’aborto, si tratta in realtà di un più ampio provvedimento sulla salute sessuale, tanto da comprendere anche il congedo mestruale (pagato dallo Stato), la cui durata è a discrezione del medico. Con il ritorno alla legge del 2010 le ragazze di 16 e 17 anni di età potranno abortire senza il permesso dei genitori, mentre sotto i 16 anni servirà invece l’autorizzazione e in caso di pareri discordi interverrà un giudice; inoltre, viene garantita l’assitenza sanitaria pubblica nell’ospedale più vicino ed eliminata la “pausa di riflessione” di tre giorni. La Spagna non è il primo Paese ad aver avallato una legge del genere: anche in Francia e in Olanda per gli over 16 è già consentito interrompere la gravidanza, senza il consenso dei genitori.  “La legge trans” approvata dal Congresso dei deputati spagnolo è “una legge che non tiene conto della realtà, che mischia termini come sesso e genere e crea insicurezza giuridica riguardo ai minori”, è vero che “non si parla di assumere ormoni per i minori, ma fomenta la transizione sociale, ovvero il cambio di nome e sesso all’anagrafe, che è la porta di accesso per la transizione medica”. Lo spiega un’attivista dell’associazione di un gruppo di madri, che ha parlato a condizione di anonimato per tutelare la figlia che è stata una minore trans, annunciando che “chiederemo all’Ue di intervenire”. Il provvedimento, che ha generato un grande dibattito in Spagna, prevede la possibilità di cambiare sesso e nome all’anagrafe senza bisogno del parare medico o assunzione di ormoni a partire dai 16 anni. E apre questa possibilita’ anche ai minori dai 14 ai 16 con il consenso dei genitori e alla fascia 12-14 anni con autorizzazione giudiziaria. “La transizione sociale è la porta d’accesso alla transizione medica” e all’assunzione di “ormoni e bloccanti della puberta’”, che possono avere “conseguenze sulla salute”, afferma la donna, sottolineando che “la legge proibisce qualsiasi approccio che cerchi l’origine del malessere psicologico e psichiatrico dei minori, classificandolo come ‘terapia di conversione’, che era già proibita nell’ordinamento spagnolo”. “Non si permette un esame psicologico, anche se c’è il consenso dell’interessato, e i professionisti rischiano una multa salata”, afferma l’attivista, sottolineando poi che il provvedimento non fa menzione di “alcune realà come le persone che, dopo essersi sottoposte a una transizione in età giovane, decidono di invertire questo processo, con molta sofferenza”.
Redazione
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