sabato, Aprile 20, 2024

Naufragio a Crotone: nel Palasport i feretri delle vittime

Il barcone carico di migranti avvistato nello Jonio da Frontex alle 4:30 della notte tra sabato e domenica, la segnalazione subito scattata per chiamare i soccorsi e l’attivazione dei mezzi per intercettare l’imbarcazione: l’inchiesta scattata sulla strage di profughi al largo di Cutro in Calabria comincia a chiarire i dettagli di quanto accaduto prima e durante il naufragio. Un portavoce di Frontex riferisce: “Italia avvertita sabato subito dopo l’avvistamento dell’imbarcazione. Nessun segno di pericolo“. E in merito alle indagini il ministro Piantedosi assicura: “Non mi sottrarrò”. Secondo quanto emerso, nella notte tra sabato 25 febbraio e domenica 26 un velivolo Frontex avvista un’imbarcazione in navigazione nel Mar Jonio, che “risultava navigare regolarmente, a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità, con solo una persona visibile sulla coperta della nave”. Il velivolo invia la segnalazione al punto di contatto nazionale preposto per l’attività di “law enforcement”, la Guardia di finanza, informando, tra gli altri, per conoscenza, anche “la Centrale operativa della Guardia costiera di Roma”. A questo punto si attiva la Gdf per intercettare l’imbarcazione. Sono le 4:30 quando giungono alla Guardia costiera alcune segnalazioni telefoniche da terra relative a un’imbarcazione in pericolo a pochi metri dalla costa. I carabinieri, allertati in precedenza dalla Gdf, arrivati in zona riferiscono alla Guardia costiera l’avvenuto naufragio. “Questa – sottolinea la stessa Guardia costiera – è la prima informazione di emergenza pervenuta alla Guardia costiera riguardante l’imbarcazione avvistata dal velivolo Frontex”. La Guardia costiera specifica quindi che “nessuna segnalazione telefonica è mai pervenuta ad alcuna articolazione della Guardia costiera dai migranti, presenti a bordo della citata imbarcazione, o da altri soggetti come avviene in simili situazioni”.  In seguito alle segnalazioni ricevute viene immediatamente attivato il dispositivo Sar, sotto il coordinamento della Guardia costiera di Reggio Calabria, con l’invio di mezzi navali e aerei, uomini e mezzi terrestri, nella zona indicata. Le attività di ricerca e soccorso in mare proseguono senza soluzione di continuità anche con impiego di squadre di sommozzatori e con il concorso dei vigili del fuoco e delle forze di polizia. “Nelle tarde ore di sabato, un aereo di Frontex che sorvegliava l’area italiana di ricerca e soccorso nell’ambito dell’operazione Themis ha avvistato un’imbarcazione pesantemente sovraffollata che si dirigeva verso le coste italiane – riferisce un portavoce di Frontex -: come sempre in questi casi, abbiamo immediatamente informato tutte le autorità italiane dell’avvistamento. Il nostro aereo ha continuato a monitorare la zona fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante”. “L’imbarcazione, che trasportava circa 200 persone, stava navigando da sola e non c’erano segni di pericolo – dice ancora il portavoce -. Le autorità italiane hanno inviato due motovedette per intercettare l’imbarcazione, ma le condizioni meteorologiche avverse le hanno costrette a rientrare in porto. L’operazione di salvataggio è stata dichiarata nelle prime ore di domenica, dopo che il naufragio è stato localizzato al largo di Crotone. L’operazione, coordinata dalle autorità italiane, è stata condotta via terra, via mare e via aerea con il supporto di una nave e di un aereo di Frontex”
Redazione
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