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Cina, parla il ministro degli Esteri Qin Gang: “Non abbiamo mai fornito armi alla Russia”

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Il nuovo ministro degli Esteri cinese Qin Gang
La Cina non ha mai fornito armi alla Russia nella guerra in Ucraina e insiste perché si avviino al più presto colloqui di pace. Il nuovo ministro degli Esteri cinese Qin Gang ribadisce la posizione di Pechino nella sua prima conferenza stampa, che tiene a margine della sessione annuale dell’Assemblea del popolo, e denuncia “la mano invisibile che sta usando la crisi ucraina per servire alcune agende geopolitiche”. “La Cina non è parte della crisi e non ha fornito armi a nessuna delle parti in conflitto – scandisce Qin – Così su che basi si parla di colpe, sanzioni e minacce contro la Cina? Tutto questo è assolutamente inaccettabile”. Secondo il ministro, “conflitti, sanzioni e pressioni non risolveranno il problema…Il processo dei colloqui di pace dovrebbe iniziare al più presto possibile e le legittime preoccupazioni di sicurezza di tutte le parti dovrebbero essere rispettate”. Secondo il ministro, il conflitto in Ucraina, iniziato con l’invasione russa il 24 febbraio dello scorso anno, è “un’esplosione dei problemi causati dalla governance di sicurezza dell’Europa, ha una storia complessa e ragioni complesse”. “Gli sforzi per i colloqui di pace sono stati ripetutamente minati – ha accusato Qin – Sembra che ci sia una mano invisibile che spinge per il prolungamento e l’escalation del conflitto e che usa la crisi ucraina per servire alcune agende geopolitiche”. Il ministro degli Esteri cinese ha quindi avvertito che “la crisi in Ucraina è giunta a un punto critico: o le ostilità cessano e la pace viene ristabilita, e inizia il processo di risoluzione politica, o si aggiunge altra benzina sul fuoco e la crisi si espande ulteriormente e va fuori controllo”. Nei giorni scorsi Pechino ha presentato un position paper in 12 punti per la crisi in Ucraina, che è stato accolto con freddezza se non respinto dall’Occidente: secondo le critiche, cristallizza le conquiste russe e non chiede il ritiro di Mosca dai territori occupati. L’amicizia tra Cina e Russia rappresenta “un modello per le relazioni internazionali”, ha continuato il ministro, aggiungendo: “Con la Cina e Russia che lavorano insieme, il mondo avrà una forza trainante: più il mondo diventa instabile, più è imperativo che la Cina e la Russia facciano progredire costantemente le loro relazioni”.

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