venerdì, Maggio 3, 2024

Cinema: Tinto Brass compie 90 anni, il re dell’eros italiano

Tinto Brass festeggia 90 anni. Il re del cinema erotico italiano è nato a Milano il 26 marzo 1933. Da giovane ha lavorato con Rossellini ma anche con i fratelli Taviani e Fellini, le cui lezioni hanno influenzato in parte il suo amore per la vita e per le gioie del sesso. Con il film “La Chiave” del 1983, il regista si è aggiudicato il titolo di maestro dell’eros sul grande schermo. Nel cast una indimenticabile Stefania Sandrelli.

Regista controcorrente

Fautore della libertà esistenziale non è un caso che il suo film di debutto “In capo al mondo” del 1963 sia stato bocciato dai censori dell’epoca, che gli imposero di rigirare la pellicola da capo. Il film narrava le gesta di un giovane anarchico che stentava ad integrarsi nella società con una insofferenza verso il potere. Per protesta Brass cambiò solo il nome del suo primo lungometraggio con “Chi lavora è perduto”. Per una decina di anni il regista continua a firmare una serie di pellicole di vario genere da “Col cuore in gola” del 1967 a “La vacanza” del 1971 ultimo film brassiano non incentrato sull’erotismo.
Deciso ad abbandonare il cinema “serio”, o “serioso” come dice lui, per dedicarsi al cinema erotico, è con la “La Chiave” del 1983, tratto dal romanzo omonimo dello scrittore giapponese Jun’ichirō Tanizaki, che Brass diventa il maestro del cinema erotico italiano, spostandosi poi sempre più verso una trattazione sempre più disinvolta dei tabù dell’erotismo. Nel cast una indimenticabile Stefania Sandrelli. Questa pellicola, che ebbe un buon successo di pubblico e di critica, fece entrare il regista nell’olimpo di questo genere  cinematografico, rendendo però molto controversa la sua figura specialmente tra alcune femministe che gli rimproveravano una certa considerazione della donna come oggetto, e le classi sociali più tradizionaliste. Puntualmente accompagnati da un alone di scandalo escono poi “Miranda” (1985) con Serena Grandi, rivisitazione de “La locandiera” di Goldoni, e “Capriccio” (1987) con Francesca Dellera. Dopo un break dal cinema erotico arriva “Paprika” (1991), che lancia Debora Caprioglio, e “Così fan tutte” (1992) con l’esordiente Claudia Koll. Le piccanti discussioni e le roventi polemiche suscitate dai suoi lungometraggi contribuiscono a rendere famose le sue attrici protagoniste.

 

Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli