sabato, Aprile 27, 2024

Guerra in Ucraina, parla Zelensky: “La nostra Controffensiva prevede la liberazione della Crimea”

La controffensiva che le forze armate ucraine stanno programmando per liberare i territori occupati dalla Russia prevede anche la liberazione della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. Lo ha detto in un’intervista all’emittente pubblica finlandese Yle il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Uno degli obiettivi di questa controffensiva, per la quale il ministro della Difesa di Kiev ha detto ieri che i militari ucraini sono quasi pronti, è proprio quello di riprendere il controllo della penisola sul Mar Nero; ma, ha aggiunto, per riuscirci è sempre più necessario il sostegno degli alleati occidentali. Secondo Zelensky, le truppe russe perdono ogni giorno motivazione e al tempo stesso temono le conseguenze della loro ritirata.  Il fondatore della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha dichiarato in un video pubblicato su Telegram che il gruppo paramilitare potrebbe presto cessare di esistere, partendo dalle critiche rivolte all’esercito regolare russo incapace, a suo dire, di fornire la copertura e le munizioni necessarie ai suoi uomini, attualmente alla guida della campagna di conquista di Bakhmut. “Allo stato attuale – ha affermato Prigozhin rispondendo al blogger Semyon Pegov, autore del post -, stiamo arrivando al punto che Wagner cesserà di esistere. E accadrà a breve. Diventeremo storia, ma non mi preoccupo per questo, sono cose che possono accadere”. Non è chiaro quanto Prigozhin stesse parlando seriamente e Wagner non ha diffuso per ora precisazioni. A inizio settimana il fondatore della milizia aveva definito “uno scherzo”. Nel corso della guerra in Ucraina Prigozhin ha a più riprese criticato il modo in cui la Russia sta conducendo le operazioni militari, accusando i vertici dell’esercito di Mosca di tradimento per il mancato sostegno ai suoi uomini. L’attacco missilistico lanciato ieri dalla Russia dopo un paio di mesi di pausa aveva “realisticamente” come obiettivo quello di colpire le unità di riserva ucraine e i rifornimenti militari arrivati recentemente dagli alleati occidentali: è quanto si rileva nell’analisi quotidiana sulla situazione in Ucraina stilata dall’intelligence della Difesa britannica. Secondo gli analisti del Regno Unito, l’attacco di ieri suggerisce “un cambiamento nell’uso da parte della Russia degli attacchi a lungo raggio” oltre a carenze nell’individuazione degli obiettivi e poca attenzione per gli effetti collaterali. Il numero di missili coinvolti è inferiore rispetto a quelli degli ultimi attacchi invernali; è inoltre “improbabile” che l’attacco “avesse come obiettivo le infrastrutture energetiche dell’Ucraina”. Dunque, rileva Londra, la definizione degli obiettivi da colpire da parte dei militari russi, il “targeting”, è “inefficiente e dà priorità alla necessità militare percepita rispetto alla prevenzione dei danni collaterali, comprese le morti dei civili”. Ieri infatti ci sono state distruzioni di edifici residenziali e almeno 25 vittime civili, fra le quali anche cinque bambini. 

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